I due celebri marchi di abbigliamento sponsorizzeranno un’iniziativa fortemente voluta dal club Partenope Sant’Antimo: i ragazzi selezionati dall’Italia e dall’estero saranno ospitati e seguiti nel basket e nella scuola
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arallelamente alla squadra in costruzione per affrontare con le giuste ambizioni il prossimo campionato di serie B, la Partenope Sant’Antimo sta lavorando alacremente anche per strutturarsi, radicarsi sul territorio e proiettarsi al futuro. In quest’ottica va considerata un’operazione appena conclusa in collaborazione con due nuovi partner della società, i celebri marchi di abbigliamento Coconuda e Minimal Couture, che entreranno nel mondo P.S.A. brandizzando un’Academy.
La Coconuda & Minimal Academy svilupperà all’interno della Città dello Sport di Sant’Antimo un percorso di formazione scolastica e cestistica per giovani atleti (nati tra il 2002 e il 2004) provenienti dall’Italia e dall’estero, includendo allenamenti individuali e la partecipazione ai campionati giovanili e senior con le maglie di Partenope Sant’Antimo e Sorriso Azzurro Sant’Antimo.
Una partnership progettuale che non si limiterà a questa iniziativa, ci sono infatti ulteriori iniziative in cantiere, tra cui alcune borse di studio in palio per gli studenti più meritevoli.
“Il desiderio di investire nel mondo dello sport è stato il nostro comune denominatore – hanno dichiarato Fabio Esposito, Amministratore di Coconuda e Salvatore D’Amelio, Amministratore di Minimal Couture – ma questa volta abbiamo deciso di farlo con un progetto innovativo e di prospettiva, volto a dare l’opportunità a giovani talenti di crescere ed affermarsi nello sport, esaltando le straordinarie potenzialità che questa cittadina ed il suo fantastico centro possono dare. È l’inizio di un lungo percorso che negli anni svilupperemo con la stesa passione che mettiamo quotidianamente nelle nostre aziende.”
“E’ un gran giorno per la Pallacanestro 2.0 a Sant’Antimo – ha invece commentato Vittorio Di Donato, General Manager di Partenope Sant’Antimo – ho sempre desiderato l’affiancamento di aziende giovani e dinamiche che comprendessero l’importanza di un progetto che partisse dalla base. E solo due “visionari” come Fabio Esposito e Salvatore D’Amelio potevano sposare il progetto e comprenderne le molteplici possibilità di sviluppo”.
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