Non c’è accordo sulla pace fiscale, in quanto le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle continuano ad essere distanti
C
i sono dei punti della manovra 2019 su cui Lega a M5S non sono d’accordo. Infatti sono emerse nella stesura dell’operazione, alcune incongruenze che rischierebbero di mettere in discussione il gettito atteso dalla sanatoria, imprescindibile per far fronte alle misure di spesa previste per il prossimo anno, dal reddito di cittadinanza a quota 100. Il governo cercherà di tirare le somme lunedì, in un vertice organizzato appositamente per trovare una soluzione prima del consiglio dei ministri che, nel pomeriggio, dovrà esaminare le linee guida della legge di bilancio da inviare in Europa con il Draft Budgetary Plan ed approvare proprio il decreto fiscale.
Intanto Conte si dice fiducioso: “Noi lunedì pomeriggio abbiamo il consiglio dei ministri dove porteremo ovviamente in deliberazione il decreto fiscale e il disegno di legge sul bilancio. Sicuramente ci riuniremo anche prima per concordare gli ultimi dettagli su questi due testi normativi molto importanti”. E continua: “Mi sono sempre dichiarato fiducioso” sulla manovra. “Fiducioso perché anche per attitudine mentale mi piace prima confrontarmi sui contenuti, poter spiegare i contenuti, e poi mi aspetto di poter discutere su quei contenuti. Fino ad ora questo non c’è ancora stato, perché con le istituzioni europee e con i nostri interlocutori europei non ci siamo ancora seduti ad un tavolo. Lasciateci il tempo di poterlo fare”, ha affermato il premier rispondendo a una domanda sui commenti di Mario Draghi. (ANSA)
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