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Nasce la Super League: scontro con l’Uefa; dentro Inter, Juventus e Milan

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MILANO – Nasce la nuova competizione europea separata dalla Uefa, la Super League. Dodici tra i maggiori club europei si riuniscono per dar vita a un nuovo torneo. La Federazione europea minaccia: “Le squadre partecipanti saranno escluse da tutto”

Nel pieno della notte, il mondo del calcio si prepara a una svolta epocale: 12 tra i maggiori club europei annunciano, attraverso un comunicato stampa, l’adesione al nuovo torneo, che prenderà il nome di Super League. Intanto la Uefa, che poche ore prima dell’annuncio aveva minacciato eventuali club “scissionisti”, si prepara a decisioni importanti.

I Club Fondatori: ci sono anche Juventus, Inter e Milan

Sono 12 i club che hanno deciso di fondare la Super League. Attraverso un comunicato stampa pubblicato dopo la mezzanotte di Domenica 18 aprile, le società fondatrici hanno apertamente dichiarato la propria volontà di separarsi dagli attuali format internazionali. Tra questi team, presenti, per l’Italia, anche Inter, Juventus e Milan. “FC Internazionale Milano si è unita alla fondazione – congiuntamente a 11 prestigiosi Club europei di calcio – di una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori”, si legge sul sito web della società nerazzurra.

Oltre ai già citati club italiani, saranno presenti, per la Spagna, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid, e per l’Inghilterra, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool e Tottenham. Inoltre, “è previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile.” I Club Fondatori, poco dopo l’annuncio, si defilano dall’ECA (European Club Association), di cui era presidente Andrea Agnelli, che, però, si è dimesso dalla carica. Non è ancora chiaro precisamente quando questa nuova competizione prenderà avvio, ma il solo annuncio ha scatenato la reazione degli organi federali calcistici.

La reazione della Uefa e della Fifa

Nel pomeriggio di domenica 18 aprile (prima dell’annuncio della Super League), la Uefa, attraverso una nota congiunta con la Lega Serie A, La Liga, la Premier League e le rispettive federazioni, ha annunciato ripercussioni pesanti. In primis, “ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale“, si legge nella nota pubblicata dalla Uefa. E non solo: “ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali“.

Anche la Fifa, poco dopo l’annuncio della Super League, ha tenuto a precisare la sua posizione, in netto contrasto con la nascita della nuova Lega europea. “La FIFA è ferma a favore della solidarietà nel calcio e di un modello di equa ridistribuzione che può contribuire allo sviluppo del calcio come sport“, si legge nel comunicato della Federazione. “ In questo contesto, la FIFA non può che esprimere la sua disapprovazione per un “campionato separatista europeo chiuso” al di fuori delle strutture calcistiche internazionali

Come funzionerà la Super League?

La Super League sarà una competizione europea a numero chiuso: 20 partecipanti, di cui 15 Club Fondatori e 5 team invitati per meriti sportivi non ancora precisati. Ci saranno due gironi composti da 10 squadre, che si affronteranno in gare di andata e ritorno e le migliori 8 si qualificheranno alla fase ad eliminazione diretta. Fino alla Super Finale, giocata in uno stadio neutro.

Sul sito web della Super League, inoltre, appare la volontà dei Club partecipanti a proseguire i rispettivi campionati nazionali. Il torneo, infatti, si prevede verrà giocata in turni infrasettimanali, in contrasto, appunto, con la partecipazione alla Champions League. La nuova competizione prevede Florentino Perez (presidente del Real Madrid) come presidente della Super League; Andrea Agnelli e Joel Glazer (co-chairman del Manchester United) in qualità di vice presidenti della competizione.

Cosa succede adesso?

I tempi e le modalità del nuovo torneo appaiono, al momento, ancora poco chiare. Nel comunicato stampa della Juventus, la squadra bianconera sembra riservarsi la possibilità di un dietrofront: “la Società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica“, si legge nella nota. Le parole dell’Uefa, però, lasciano presagire dure ripercussioni per i Club “scissionisti” e i loro calciatori. Nei prossimi giorni, il clima sarà rovente…

A cura di Claudio Savino


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