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Castellammare di Stabia

Napoli, Processo per l’incendio alla Città della Scienza: chiesta la conferma della condanna

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Chiesta in Corte d’Appello di Napoli la conferma della condanna a sei anni di reclusione nei confronti di Paolo Cammarota, l’ex custode della Città della Scienza di distrutta nel rogo del 4 marzo 2013

N

iente sconti. Il Procuratore Generale incaricato del caso ha richiesto, oggi, la conferma della sentenza di condanna a sei anni di reclusione nei confronti di Paolo Cammarota, il custode di Città della Scienza di Napoli accusato di essere responsabile dell’incendio che la sera del 4 marzo 2013 distrusse un ampio settore della struttura. La richiesta è stata posta davanti alla terza sezione della Corte di Appello di Napoli, in occasione del secondo grado di giudizio. Il processo riprenderà il 12 novembre prossimo con l’arringa dell’avvocato Giuseppe De Angelis, legale di Idis Città della Scienza che si è costituita parte civile. La sentenza di primo grado a carico di Cammarota, imputato di incendio doloso, fu emessa il 2 dicembre 2016 dal gup Maria Aschettino al termine del processo con rito abbreviato.

I rilievi della Scientifica e l’analisi delle poche immagini a disposizione permisero di stabilire che, appena 400 secondi dopo lo scoppio del rogo, già 100 metri di pavimenti, arredamenti, legno e cemento erano stati divorati. Un record, considerata anche l’assenza di vento. Tra i dossier del processo ci sono anche due sole telefonate con le quali i vigili del fuoco vennero a conoscenza dell’incendio: troppo poche e troppo in ritardo sostengono i pm di Napoli.

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