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Misura interdittiva per un dipendente di Polizia a Corigliano Rossano

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Cosenza. La Guardia di Finanza esegue misura interdittiva verso un dipendente del corpo di polizia locale del Comune di Corigliano Rossano. VIDEO

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’assenteismo nel pubblico impiego,altro non è che una delle piaghe purulente di un paese messo sempre più in ginocchio da un sistema consolidato,quanto perverso…

Fortunatamente abbiamo anche apparati di Stato, pronti a combatterlo, ed è con piacere che vi mettiamo al corrente, di questa odierna, operazione di pulizia, svolta, in questo caso, sul Corpo di Polizia Locale del Comune di Corigliano Rossano.

Se queste indagini diventassero virali come il covid, in breve tempo, un fresco profumo di “pulito” potrebbe attraversare la penisola, dando sollievo ad una popolazione sfinita dalla concomitanza di troppi fattori negativi, fra i quali, non certo ultimo, il pensiero dilagante, che le cose, da noi, non cambieranno mai.

Invece, le indagini condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Rossano, dirette dal P.M Dr. Flavio Serracchiani e coordinati dal P.R f.f. Dr.ssa Simona Manera, hanno trovato oggi, degna conclusione, con l’esecuzione di una misura interdittiva, emessa dal GIP di Castrovillari, dott. Biagio Politano, nei riguardi di un pubblico dipendente della Polizia Locale di Corigliano Rossano, ritenuto responsabile di numerosi episodi di falsa attestazione di presenza in servizio, assenteismo ed illegittimo ed ingiustificato, allontanamento dal luogo di lavoro, per esigenze di carattere personale.

Dalle indagini emerge anche che tali comportamenti, venivano accettati da altri agenti, i quali si prestavano a collaborare, timbrando il tesserino del superiore, al suo posto, per non fare registrare le assenze.

Nel corso delle indagini, veniva anche constatata la falsità di alcuni verbali redatti da una commissione giudicatrice per nuove assunzioni, nei quali risultava presente anche l’indagato, il quale invece, non aveva preso parte a tali riunioni, come avrebbe dovuto.

Il G.I.P ha quindi disposto una misura interdittiva di sospensione dell’esercizio di pubblico servizio, della durata di 3 mesi, nei confronti del principale indagato, mentre altri soggetti, coinvolti a vario titolo nella vicenda, risultano al momento, indagati a piede libero.

I reati in oggetto, quali la “truffa aggravata ai danni dello Stato” e la “fraudolenta attestazione di presenza in servizio”, comportano, volendo, il licenziamento per giusta causa dei responsabili di tali condotte.

Nella speranza che le pulizie, arrivino anche negli angoli nascosti, per il momento ringraziamo tutti quelli che se ne stanno facendo carico, come nel caso in esame.

Francesca Capretta / Cronaca Calabria


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