Rolando Maran, allenatore del Chievo, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica.
Come si ferma la capolista?
“Andrebbe chiesto a Spalletti, fino ad ora in Italia ci è riuscito solo lui”.
Spalletti ministro della Difesa, Sarri dell’Economia. E lei?
“Un ministro senza portafoglio, che ad ogni rimpasto di governo deve stare attento alla poltrona altrimenti gliela portano via…”.
Ci sono analogie tra Chievo e Napoli?
“Nel nostro piccolo, anche noi inseguiamo il nostro obbiettivo tramite il gioco. Possiamo perdere, ma non mutiamo il nostro DNA. Vengono fuori partite divertenti, anche se ultimamente si sono divertiti gli altri…”.
I complimenti di Guardiola a Sarri?
“Sono stati sinceri, il Napoli se li è meritati difendendo la sua identità”.
Lei è stato accostato all’Atalanta e alla Fiorentina. E al Napoli per il dopo Sarri…
“Al Chievo sto bene, è casa mia, l’ambiente ideale. Ma sarei un’ipocrita se negassi che mi piacerebbe correre per qualcosa in più della salvezza. Ho voglia di scoprire, sperimentare”.
Qual è l’aspetto che più la colpisce del gioco di Sarri? “La capacità di recuperare palla appena persa. In pochi secondi scatta un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi delle provinciali. Poi, certo, la frequenza e la velocità dei passaggi. Ma la voglia di riprendere il pallone è uguale a quella di fare gol”.
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