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Castellammare di Stabia

Madonna della Neve, l’icona portata dal mare: 5 Agosto. La storia

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Torre Annunziata, ex Oplontis – La festa votiva della Madonna della Neve si celebra ogni anno sia il 5 agosto che il 22 ottobre.

Madonna della Neve, l’icona portata dal mare: 5 Agosto. La storia

Madonna_della_Neve_-_Torre_AnnunziataSi racconta che era il 5 agosto del Trecento (si suppone il 1354) quando, dei pescatori di Torre Annunziata che stavano pescando nelle acque antistanti lo Scoglio di Rovigliano situato al confine con Castellammare di Stabia, (la famosa Petra Herculis, che secondo il mito sarebbe la cima del monte Faito staccata da Ercole, di ritorno dalla sua decima fatica in Spagna, e scagliata in mare), si accorsero di una cassa metallica impigliata nelle loro reti.

U

na volta aperta trovarono un’icona in creta cotta, di tipo greco, raffigurante. il busto di una Madonna dalla pelle scura con in braccio un bambino.

Non c’era nessuna scritta che potesse far risalire a quale Vergine si trattasse ma è probabile, viste le fattezze orientali dell’icona, che la cassa contenente la statuetta, fosse affondata insieme ad una delle navi sfuggite al sacco di Costantinopoli.

Come raccontano le fonti storiche, nel XIV secolo gli ordini religiosi trasmigrarono dall’Oriente verso le nostre coste, mettendo in salvo le immagine sacre dalla furia dell’iconoclastia.

Una volta arrivati a riva ci fu un acceso diverbio con i pescatori di Stabia, i quali sostenevano che il ritrovamento fosse avvenuto nelle acque stabiesi e quindi si finì dinanzi al capitano del popolo (una specie di magistrato dei giorni nostri) per dirimere la questione che finì con l’attribuzione ufficiale della Madonna a Torre Annunziata.

Le versioni contrastanti

Secondo una versione i pescatori stabiesi, non contenti, sottrassero la Madonna bruna ma poi questa fu trovata davanti a una cappella di Torre Annunziata coperta da una coltre di neve che i torresi interpretarono come un segno che la Vergine voleva rimanere a lì.

Secondo un’altra versione l’icona venne trafugata nella notte dai pescatori oplontini che la sottrassero così alla vicina comunità stabiese. Ma non ci sono fonti a confermare l’ipotesi.

L’origine del nome.

I pescatori devoti battezzarono l’icona come Madonna della Neve perché quello stesso giorno si festeggiava Santa Maria ad Nives, festività istituita da Papa Liberio nel 352 per una miracolosa apparizione della Vergine in concomitanza ad una strana nevicata sul Colle Esquilino a Roma dove poi fu costruita la Basilica di Santa Maria Maggiore.

Le due festività

La prima festa, ripetuta ogni anno il 5 Agosto con la medesima osservanza e devozione, prevede che le paranze gettino una serie di reti a strascico in mare, ripetendo l’evento accaduto secoli fa.

Una disputa fittizia è riprodotta sulla spiaggia a rievocare il litigio tra torresi e stabiesi, risolta dal capitano del popolo con esito positivo per Torre.

La seconda si svolge il 22 ottobre con la festa votiva, in ricordo di uno dei numerosi   miracoli compiuto dalla Madonna.

In quella data, nel 1822, la Santa Vergine aveva bloccato con il suo intervento l’arrivo della lava del Vesuvio in città.

Venne esposta per volere del sacerdote Don Rocco Baly nel largo S. Teresa (attuale Piazza Cesaro), e un raggio di sole si posò sul volto della Vergine.

In quell’istante l’eruzione ebbe fine e la città fu salva.

Ogni anno si ripete la processione, ringraziando la Madonna per la protezione imperitura sulla città

La basilica

La Basilica dell’Ave Gratia Plena a Torre Annunziata è conosciuta nella zona come santuario della Madonna della Neve, costruito nel 1448, quando Orsini cedette il territorio al Conte Nicola D’Alagno che volle la costruzione della chiesa, che chiamò “Chiesa dell’Annunciazione”, affidandola ai padri celestini per la Cura delle Anime e fu qui che la Madonna della Neve rimase a lungo nascosta a causa delle incursioni dei pirati.

Oggi, la Basilica dell’Ave Gratia Plena a Torre Annunziata è uno dei maggiori luoghi di culto cattolico nella zona del Vesuvio.


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