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L. Noviello, curatrice del blog “Anima Vesuviana”: “Ragazzi siate curiosi, abbiate il coraggio di mettervi in gioco sempre”

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Laura Noviello è una studentessa di Archeologia che ha deciso di dedicare le sue competenze alla cura di un blog “Anima Vesuviana”

Tutti noi abbiamo un sogno nel cassetto, quello di Laura Noviello è diventare un’archeologa. Laura, diplomata due anni fa al Liceo Classico, ha deciso di inseguire il suo sogno, iscrivendosi alla facoltà di Archeologia, ma non solo, lei si è praticamente totalmente  immersa nel mondo antico, al punto da sentirsi una e vera e propria Anima Vesuviana, da cui prende il nome il suo blog, di cui ne è curatrice.

La Redazione di Vivicentro. it ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con questa ragazza, che con le sue iniziative e racconti, ci ha catapultato nel suo mondo.

Chi è Laura Noviello?

Sono una ragazza innamorata della vita fin dal punto in cui ho rischiato di perderla in un parto complicato. Quella notte però, nonostante le ferite e le fratture, mi salvai. Ho così avuto la possibilità di esistere e crescere all’ombra di uno dei vulcani più pericolosi e straordinari al mondo. Per questo posso rispondere che sono semplicemente un’Anima Vesuviana, cresciuta tra la polvere degli scavi e le corse sul lapillo a piedi nudi.

Ah non basta? Va bene, nella vita quotidiana sono studentessa di ‘’Civiltà antiche ed Archeologia’’ all’Università ”L’Orientale” di Napoli. Nonché amante dell’arte, della filosofia, della danza antica e popolare, della cultura, intesa nel suo senso più ampio e di ogni manifestazione legata all’esistenza dell’uomo. 

 Come nasce la tua passione per l’archeologia?

Sono nata a circa cento metri da quel miracolo dell’archeologia che è Pompei, in un luogo in cui la presenza del passato s’impone in ogni aspetto della vita quotidiana. Ercolano, Oplontis, Boscoreale, Stabia, Torre del Greco, ovunque qui ci si scontra con resti millenari, città dissepolte, ville e vite distrutte. Non c’è un come ed un quando se penso alla passione per l’Archeologia, questa inizialmente era curiosità, attrazione per storie di uomini ormai scomparsi. L’incontro reale con l’antica Pompei è stato determinante. Mi ritrovai davanti ad una città di duemila anni e più, ma ferma al giorno in cui il Vulcano si è risvegliato. Vidi i volti di persone nate e cresciute nella mia stessa terra, e il bisogno di conoscere e raccontare le loro storie crebbe in me. Dal 17 marzo di quasi dieci anni fa non ho più lasciato quelle rovine e la mia inusuale adolescenza è trascorsa tutta tra le strade, le case ed i giardini della mia piccola città eterna.

 Cosa ti ha spinto ha creare il tuo blog, Anima Vesuviana?

La spinta primaria viene da una domanda: come può l’uomo scegliere di vivere all’ombra di un vulcano attivo sapendo che questo potrebbe ucciderlo da un momento all’altro? Ho trovato la risposta negli occhi di un contadino che accarezza i vigneti, in un’anziana che suona il tamburo, in una poesia di Leopardi e ancora nei canti che gli uomini dedicano alla loro Muntagna sacra.

Ho sentito il bisogno di raccontare quale assurda e straordinaria realtà si fosse sviluppata nei millenni attorno a questo ”delinquente dalle bellissime forme […] che è il cuore, è l’anima, è il sunto di tutti gli splendori del Golfo”, per citare R. Fucini. E ho deciso di farlo attraverso una pagina facebook per arrivare a chiunque, soprattutto ai ragazzi che vivono qui e spesso ignorano quanto sia incredibile tutto questo. I social se finalizzati a ciò possono essere di grande aiuto.

Perchè Anima Vesuviana? cosa intendi per anima vesuviana?

Per molti l’area vesuviana non è che la provincia malmessa di Napoli. Una zona periferica e insignificante con famose aree archeologiche e sporadico folklore, nulla di più sbagliato. Qui tutto parla di un’unica, immensa Anima che si è generata grazie al Vulcano e che viene alimentata da esso.

Anima è appunto ‘’il principio della vita, il centro immateriale del pensiero, del sentimento, della volontà di ogni uomo’’, è qualcosa che si avverte, si sente ma che non si vede e non può essere toccato.

Ho scelto questo termine per sottolineare un sentire comune diverso da altri e una forza creatrice che ha generato un modo di vivere unico. Architettura, arte, musica, storia, archeologia, qui tutto assume un volto nuovo e diverso grazie alla presenza del Vesuvio. Bisogna liberarsi di ogni pregiudizio per tentare di comprendere la nostra complessa identità vesuviana.

 Cosa vuoi trasmettere con il tuo blog?

In primis l’amore che provo per la terra vesuviana. Senza questo la comunicazione si ridurrebbe a fredda cronaca e non arriverebbe a nessuno. Inoltre voglio trasmettere la straordinarietà di una terra stretta tra mare e vulcano, nella quale l’uomo ha inventato sempre nuovi modi per restare nonostante il pericolo. E voglio ripetermi parlando di un patrimonio assolutamente unico: case rurali in pietra lavica, ville dette ‘’vesuviane’’, intere città millenarie dissepolte, borghi dalle strade che erano fiumi lavici, luoghi in cui si è sviluppata l’Archeologia e che hanno cambiato la storia d’Europa, almeno dal punto di vista artistico. Tutto questo non può essere ridotto a ‘’provincia’’. C’è anche da dire che gli studiosi di tutto il mondo si concentrano spesso unicamente sulle aree archeologiche, dimenticando che esse sono parte di un contesto più ampio. Conoscere ogni pietra di Pompei e ignorare il mondo contadino o urbano circostante è un grande limite. È importante che chi comunica conosca realmente un territorio, in ogni suo aspetto.  

Forse ti sarai sentita dire che il mestiere dell’archeologo, in maniera particolare qui in Italia, Napoli, non ha sbocchi lavorativi. Cosa pensi al riguardo?

‘’Laura, se vuoi lavorare e non vuoi essere vittima della disoccupazione a vita, studia qualcosa di più utile’’, ‘’Sei romantica ed idealista, ma non mangerai!’’, chiunque intraprenda questi studi in Italia si sarà sentito dire almeno una volta frasi del genere, e qualcuno di più fragile ha anche ceduto reprimendo amore e passione. Fortunatamente non è il mio caso, ma purtroppo non sono solo parole e non è facile convivere con il peso di un futuro incerto. Penso che per intraprendere questa strada ci sia bisogno di Amore, forza di volontà e capacità di mettersi in gioco continuamente. Le difficoltà spesso superano le soddisfazioni ma questo non deve frenarci. In sintesi penso che si debba fare al meglio il proprio dovere, e quindi studiare per conoscere realmente la materia, non limitandosi mai al singolo esame o alla conta di cfu. Se non sarà l’Italia a premiare il nostro studio e i nostri sacrifici, c’è un mondo intero lì fuori, l’importante è essere all’altezza non adeguandosi mai alla superficialità e alla banalità (che uccidono l’Archeologia).

Le caratteristiche che dovrebbe avere un archeologo?

Tra le caratteristiche quella più importante a mio avviso è l’onestà intellettuale. L’archeologo quando scava compie un atto distruttivo e irreversibile, è lui che ha il privilegio di poter leggere e sentire con mano il susseguirsi di azioni umane nel tempo. Non scava per trovare oggetti preziosi o città scomparse! Il suo obbligo è quello di documentare ogni cosa, perché ‘’tutte le testimonianze che non sono opportunamente registrate saranno perse per sempre inficiando irrimediabilmente la lettura del contesto oggetto di studio’’. Il suo lavoro è complesso ed arbitrario, è in base alla lettura che darà dell’evidenza archeologica che sarà possibile ri-scrivere la storia di un luogo.

Non di rado le proprie tesi o i propri interessi assumono più valore della verità, e questo è il danno più grave che possiamo causare alla comunità. Oltre a questa caratteristica aggiungerei: grande curiosità, spirito di sacrificio, altruismo e ancora una volta, infinito amore!

 Progetti futuri? In riferimento anche al blog

Tantissimi! Il primo che finalmente si è materializzato è quello dedicato alla musica e alla danza antica. Sono riuscita a creare, assieme ad amici esperti e studiosi della materia, un gruppo di ricerca e sperimentazione dedicato alla musica in ambito magnogreco, vesuviano e romano, (GRUPPO MAINOMAI). Ancora una volta l’area vesuviana si è rivelata fondamentale per conoscere i suoni degli antichi strumenti musicali e i gesti delle danzatrici, ma non svelerò altro, vedrete con i vostri occhi! In riferimento alla pagina, sto lavorando affinché possa finalmente diventare un sito web con aree tematiche, per dare più spazio ai singoli argomenti e non essere soggetta alla banalizzazione di facebook. L’area vesuviana merita un portale più ampio, che non si limiti alla sola archeologia o all’architettura. Oltre alla parte virtuale, inoltre, mi piacerebbe che Anima Vesuviana diventasse anche un centro di ricerca ed aggregazione reale, ma per ora non mi sbilancio. 

Un tuo personale messaggio a chi ha la tua stessa passione per l’archeologia, e per i ragazzi che si apprestano a diventare studenti universitari

Ragazzi, quando qualcuno oserà giudicare una vostra passione o una vostra scelta, andate oltre. Vi capiterà di avere paura, non vorrete fallire, deludere chi amate o magari non vi sentite sicuri ma non accettate passivamente i timori altrui. Il messaggio che voglio lasciarvi è, siate curiosi, affamati della vita, abbiate il coraggio di mettervi in gioco sempre, soprattutto quando avete paura.

A chi seguirà questa folle e meravigliosa passione voglio dire di non aspettare l’università per perdersi tra le case, le strade e le rovine meravigliose che ci circondano. Insomma, non aspettate di dover dare un esame per scoprire la bellezza di un tramonto su una strada millenaria o il silenzio tra le mura di una casa ormai vuota. Il primo passo per riuscire è sentire un legame affettivo e profondo con la terra che dovrete raccontare.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

RIPRODUZIONE RISERVATA

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