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Il deputato regionale e quei soldi per i disabili e disadattati nei suoi conti

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I soldi scomparsi? Sono serviti “per pagare in nero la donna delle pulizie“. Così il deputato regionale si giustificò davanti ai Pm.

span style="font-size: 14pt;">Il deputato regionale e quei soldi per i disabili nei suoi conti. I soldi scomparsi? Sono serviti “per pagare in nero la donna delle pulizie“. Così l’ex deputato leghista Tony Antonino, comunemente chiamato Tony e di recente passato al Gruppo ‘Ora Sicilia’, si giustificò davanti ai Pm che indagavano sui fondi destinati ai corsi di formazione professionale e spariti nel nulla. La Guardia di Finanza di Palermo ha conseguentemente sequestrato 489 mila euro. 

Invece i soldi dei corsi di formazione per disabili e disadattati sociali sarebbero finiti altrove. In particolare, nelle tasche del presidente dell’Ente di formazione, l’ex deputato regionale ex leghista, Tony Rizzotto e del «responsabile esterno operazioni» Alessandro Giammona. Così ritengono gli Inquirenti che hanno convinto della fondatezza dell’ipotesi il Giudice per le Indagini Preliminari Guglielmo Nicastro. Su richiesta della Procura di Palermo, il Gip ha pertanto ordinato il sequestro preventivo di 489 mila euro.

In azione sono entrati i Finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, che hanno lavorato all’indagine coordinati dal Procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal Sostituto Claudia Ferrari, nel corso delle perquisizioni la Guardia di Finanza hanno ritrovato alcuni orologi di pregio e mazzette di denaro contante, adesso sotto sequestro. Hanno messo anche i sigilli a una villa al centro di Palermo acquistata nel 2015, proprio nel periodo in cui i soldi provenienti dalla Regione siciliana evaporavano dai conti dell’Is.For.D.D (Istituto Formativo per Disabili e Disadattati sociali) di cui Rizzotto era presidente.

Rizzotto, era stato eletto nel novembre del 2017 all’Assemblea Regionale Siciliana nella lista ‘Fratelli d’Italia AN Alleanza per la Sicilia Noi con Salvini’. Si era dimesso in ritardo dalla presidenza dell’Ente di formazione Is.For.D.D. Un ritardo che aveva portato la Corte d’appello a dichiararlo ineleggibile come deputato regionale con sentenza depositata il 24 gennaio 2020. Nel frattempo Rizzotto, il 2 luglio 2019 aveva lasciato il partito di Matteo Salvini per aderire al gruppo “Ora Sicilia” il cui presidente è il giovanissimo deputato regionale di Forza Italia Luigi Genovese il cui padre, Francantonio ed ex deputato, il 15 febbraio 2020 è stato condannato in Cassazione per associazione a delinquere. Ora per Rizzotto è giunta anche la definitiva decadenza da deputato dell’Assemblea regionale, subentrando al suo posto l’on. Caputo Mario nella seduta n. 171 del 28 gennaio 2020 dell’ARS.

Rizzotto e Giammona sono accusati di peculato per aver sottratto somme di denaro dalle casse dell’Istituto formativo per disabili e disadattati sociali (Isfordd), ente destinatario di fondi pubblici erogati della Regione Siciliana. Nel dettaglio, il sequestro ammonta a 457mila euro per entrambi gli indagati e a 32.500 euro per il solo Rizzotto, che secondo i finanzieri avrebbe ricevuto questa somma senza averne titolo, tramite assegni e bonifici. Giammona invece si sarebbe liquidato la somma posta sotto sequestro in un quinquennio come compensi per le sue prestazioni professionali, pur in assenza di un contratto che quantificasse i suoi emolumenti. L’Ente ha ricevuto dal 2012 al 2015 dalla Regione finanziamenti pubblici per 1,5 milioni di euro. Le indagini della Procura palermitana scaturiscono da denunce del 2017 da diversi ex dipendenti dell’Ente di formazione, nelle quali venivano segnalate irregolarità nella gestione delle somme che dovevano essere impiegate per le finalità istituzionali per l’organizzazione di corsi di formazione a favore di categorie tutelate per l’inserimento nel mondo del lavoro.

In particolare ad accorgersi delle irregolarità nella gestione dei conti dell’Ente di formazione Is.For.D.D. fu una dipendente responsabile amministrativo. Notò strani movimenti di denaro in favore di Tony Rizzotto e del suo stretto collaboratore Alessandro Giammona. E di quei versamenti ritenuti insoliti, a fronte del reiterato mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti, parlò con Rizzotto, prima di presentare un esposto-denuncia.

“Il signor Giammona – racconta la donna agli investigatori – mi ha dato le password per accedere e visualizzare i movimenti dei conti correnti on line dell’Ente di formazione, senza poter fare operazioni sugli stessi. Nel febbraio/marzo 2013 ho notato delle uscite di banca anomale dai conti correnti riconducibili all’ente”.

“Per ricevere pagamenti dell’ente nell’ambito dei piani formativi – spiega ancora la donna – bisogna avere dei contratti. Mi risulta che questi pagamenti non fossero supportati da contratti o altri documenti, pertanto li ritenevo ingiustificati”.

Flussi di denaro anomali che la dipendente vede sino a marzo 2013, mese in cui Giammona, dice ancora la donna agli investigatori “cambiò le credenziali di accesso rendendo di fatto impossibile vedere le movimentazioni dei conti. Ritengo che le credenziali fossero state cambiate per impedirmi l’accesso ai conti, probabilmente perché mi lamentai con il dottor Rizzotto di queste uscite. Inoltre ho constatato che non arrivavano più in ufficio gli estratti conto cartacei dei conti. Dopo aver fatto notare le uscite a Giammona e Rizzotto non ho voluto più avere le credenziali di accesso”.

Ps: In serata il legale dell’ex deputato Tony Rizzotto è intervenuto con una dichiarazione alla stampa “Con riferimento alla notizia riguardante l’ex deputato Tony Rizzotto per la vicenda Isfordd, ente di formazione professionale aperto a tutta la collettività e non soltanto ai disabili, tutti i corsi di formazione sono stati regolarmente portati a compimento e regolarmente eseguiti e il prosieguo del procedimento dimostrerà l’estraneità di Tony Rizzotto dalle accuse contestate. Nessun fondo dell’ente dallo stesso Rizzotto è stato distratto in suo favore o in favore di altri, men che mai con riguardo ai diversamenti abili. Tony Rizzotto esprime la personale massima fiducia nell’autorità giudiziaria confidando che tutta la vicenda verrà chiarita nelle sedi competenti”.

Adduso Sebastiano

La Guardia di Finanza di Palermo ha conseguentemente sequestrato 489 mila euro

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