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Castellammare di Stabia

I dipendenti regionali siciliani in stato di agitazione

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In stato di agitazione i dipendenti della Regione annunciato dalle Organizzazioni sindacali che chiedono pure il rinnovo del contratto della dirigenza.

Dalle 10 alle 11 i dipendenti sono convocati in assemblea e così tutti gli uffici della Regione e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo per quell’ora saranno presumibilmente inattivi. Tutte le organizzazioni sindacali rappresentative sia confederali che autonome sono unite nella battaglia e infatti l’assemblea dei regionali, che in questo caso è retribuita, è stata convocata da Cgil-fp, Cisl-fp, Cobas/codir, Dirsi, Sadirs, Siad, Uil-fpl e Ugl.

Si tratta di un primo passo verso lo stato di agitazione annunciato dalle organizzazioni, nelle scorse settimane, per lamentare l’evoluzione di numerosi dossier. Nella convocazione si legge un cospicuo ordine del giorno. La mancata riclassificazione del personale; la non sottoscrizione dell’accordo sul fondo delle risorse decentrate per anno 2019; il rinnovo del contratto dell’area della dirigenza per gli anni 2016-2019; la non erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale comparto e dirigenza; la mancata erogazione degli arretrati spettanti in virtù del contratto collettivo regionale di lavoro 2016/2018; la non erogazione del saldo Famp comparto e indennità di risultato dirigenza 2018 e della mancata sottoscrizione contratti individuali lavoro area della dirigenza.

La protesta non si limiterà ai soli uffici amministrativi degli assessorati, bensì coinvolgerà pure le motorizzazioni, i centri per l’impiego e gli ispettorati, i musei e le aree archeologiche, gli uffici del genio civile, gli Ersu, le Camere di commercio, l’Irsap, gli enti parco, i servizi turistici, gli ispettorati provinciali dell’agricoltura e le soprintendenze.

Nei giorni scorsi alcune organizzazioni sindacali hanno inviato una serie di note a dirigenti generali e ad alcuni assessorati. I sindacati denunciano pure che “alcuni dirigenti generali autorizzano prestazioni di lavoro straordinario in deroga al limite individuale massimo” che è fissato dal Ccrl in 200 ore. Su un altro fronte, le organizzazioni rispondono a una convocazione della dirigenza del Fondo pensioni segnalando che non parteciperanno a nessuna riunione se non a quelle dell’Aran Sicilia. Infine i rappresentanti dei lavoratori dimostrano il piede di guerra anche verso gli assessorati all’Ambiente e alle Acque e ai Rifiuti. Una recente delibera del governo prevede l’uso del personale dei dipendenti del Corpo forestale in divisa per i controlli negli impianti di trattamento dei rifiuti e nei depuratori. I sindacati, però, vogliono vederci chiaro e per questo chiedono una convocazione immediata.

Per Fulvio Pantano e Franco Madonia del Sadirs “questa assemblea, al di la di quel che ne possa pensare il governo, non è un’iniziativa contro. Nel governo regionale cerchiamo un alleato che si metta accanto a noi nella soluzione dei dossier che sono sul tavolo per il bene del pubblico impiego regionale. Nel merito – concludono i due sindacalisti – occorre accelerare nell’applicazione del contratto recentemente firmato, bisogna fare chiarezza sui fondi che spettano ai dipendenti, ed è necessario raggiungere finalmente la riclassificazione del personale”.

La valorizzazione dei dipendenti delle fasce più basse con titoli per svolgere attività di funzionari e istruttori, infatti, è uno dei principali obiettivi che le organizzazioni vogliono raggiungere. “L’iniziativa di domani – dichiarano Dario Matranga e Marcello Minio, segretari generali del Cobas/Codir – vuole rappresentare lo stato di malessere dei lavoratori regionali che vogliono richiamare la politica, il governo regionale e l’opinione pubblica alla giusta attenzione sulla valorizzazione e riorganizzazione del personale per la costruzione di una macchina amministrativa efficiente in cui competenze, professionalità e titoli di studio trovino finalmente diritto di cittadinanza”.

Sul tema della riclassificazione del personale insistono anche Paolo Montera, segretario generale, e Fabrizio Lercara, segretario regionale, della Cisl Fp Sicilia “Al momento della firma del rinnovo del contratto dei regionali – affermano – eravamo stati chiari con l’Aran Sicilia e con la Regione: era fondamentale partire immediatamente con i lavori della commissione paritetica per la riclassificazione di tutto il personale. Senza questo passaggio, pur avendo portato a casa un buon risultato, i lavoratori e i loro diritti non sarebbero stati davvero rispettati e a pagarne le spese sono sempre i cittadini che devono fare i conti con servizi inefficienti”.

Ma Cisl Fp ricorda anche altri dossier come il rinnovo del contratto della dirigenza “È inaccettabile – sottolineano Montera e Lercara – che, mentre a livello nazionale si fanno grandi passi avanti, i dirigenti regionali scontino ancora ben 14 anni di ritardo nel rinnovo del loro contratto. Siamo stati disponibili e abbiamo offerto più di un’occasione per riprendere i lavori da dove li avevamo lasciati ma concludono – l’Aran e la Regione sembrano sorde alle nostre richieste e non ci hanno lasciato altra scelta se non la mobilitazione”.

«Chiediamo e pretendiamo che il percorso tracciato venga portato avanti nel rispetto degli impegni assunti», dice Fp Cgil Sicilia, che assieme alle altre sigle pone l’accento su alcuni punti significativi della piattaforma rivendicativa.

“L’assemblea che ci vedrà impegnati in mattinata in tutti i territori dove operano gli uffici regionali – affermano il segretario generale, Gaetano Agliozzo, e il coordinatore regionale Franco Campagna di Fp Cgil Sicilia – sarà l’occasione per ribadire alcuni concetti fondamentali, i cui effetti saranno certamente a garanzia dei dipendenti, ma anche a beneficio dell’efficienza della macchina amministrativa degli uffici”.

Uno dei temi rilevanti è legato alla riclassificazione del personale “Proprio in questa ottica – sottolineano Agliozzo e Campagna – già in sede di rinnovo del contratto avevamo fatto presente sia all’Aran Sicilia che alla Regione quanto fosse indispensabile dare il via subito all’attività della commissione paritetica. Perché eravamo e siamo consapevoli che si tratti di un passaggio chiave per consentire ai lavoratori e quindi agli utenti, che fruiscono dei servizi, di potere toccare con mano le conseguenze dell’esito positivo legato al rinnovo del contratto. Ma nessun passo avanti è stato compiuto”.

Tra i temi sul tavolo anche quello del rinnovo del contratto della dirigenza “altrimenti non ci resta che attivare gli strumenti democratici della protesta per porre la questione al centro del dibattito pubblico”.

L’opinione.

Da queste pagine si deve oggettivamente scrivere di fatti e ciò che viene comunicato. Poi tuttavia, nella legittima seppure rispettosa ma anche civilmente aspra, opinione personale, da cittadino e siciliano, non si può non annotare che nella fattispecie non si legga la parola “produttività” e men che mai come si debba concretamente attuare. La si sbandiera per acquisire premi e aumenti, nonché per propaganda sia sindacale che specialmente da tutti i partiti che si sono da sempre succeduti ai Governi Nazionali e Regionali. Nel frattempo il sistema pubblico soprattutto siciliano, funziona sempre meno, salvo per chi non può o non vuole vedere e sapere. A tutto ciò si aggiunga un sistema giuridico e burocratico di tutta evidenza quasi compiacente del mal funzionamento dell’intera Nazione e Regione, in quanto è da presumere che di riflesso ciò aumenta il potere conciliativo, interpretativo e giurisprudenziale, pertanto corporativo e carrieristico. Fino a quando potrà durare questo scivolamento verso il precipizio (quindi con la generalizzata costituzionale manciugghia e spartizione) della Penisola e dell’Isola ? Purtroppo è da temere che saranno poi molti giovani e adulti, oggi anche forzosamente impotenti, che pagheremo un giorno e si teme pure non molto lontano, per questa annosa e legalizzata devianza italiana e specialmente siciliana, etico-politico-istituzionale-sociale.

A

dduso Sebastiano

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