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Fidel Castro, discorso d’addio a Cuba: “Presto 90 anni, arriva il mio turno. Rimarranno le idee”

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                                               Fidel Castro
L’intervento al settimo congresso del Partito Comunista Cubano. “Il popolo cubano prova che su questo pianeta, se lavori molto e con dignità, puoi produrre i beni materiali e culturali di cui gli esseri umani hanno bisogno”. La vecchia guardia confermata al vertice per i prossimi cinque anni

L’AVANA – “Presto avrò 90 anni Presto sarò come tutti gli altri Arriva il turno di tutti” Fidel Castro non nomina mai la parola morte, ma il suo discorso parla di un congedo, inequivocabile ma sereno. Il leader cubano è intervenuto insieme al fratello, il presidente Raul Castro, alla chiusura del settimo Congresso del Partito comunista di Cuba, svoltosi all’Avana. E davanti a una platea di 1300 persone il Lìder Maximo ha parlato con chiarezza di una vicenda personale prossima alla fine, ma richiamando la sua Cuba alla storica responsabilità di far continuare a vivere i valori della rivoluzione prolungandoli oltre il tempo di un singolo uomo, per quanto questi quella storia abbia fatto.

Forse – ha detto Fidel, interrotto dalla gente che gridava il suo nome – questa sarà l’ultima volta in cui parlo in questa stanza. Presto compirò 90 anni. Non mi aveva mia sfiorato una tale idea e non è stato il frutto di uno sforzo, è stato il caso. Presto sarò come tutti gli altri, il turno arriva per tutti”. Castro si è detto certo che “le idee dei comunisti cubani rimarranno  come prova che su questo pianeta, se lavori molto e con dignità, puoi produrre i beni materiali e culturali di cui gli esseri umani hanno bisogno”. Seduto, comodo nella casacca di una tuta e una camicia sportiva, espressione serafica, Fidel ha ricordato il ruolo rivestito da Cuba quale punto di riferimento e alternativa al modello nordamericano rispetto a quella parte del pianeta a lungo marginalizzato dall’Occidente, in particolare al Sudamerica: “Ai nostri fratelli dell’America Latina e del mondo dobbiamo trasmettere che il popolo cubano vincerà”.

Poi Fidel ha concluso con tono fermo rigraziando il fratello per il “magnifico” lavoro compiuto: “Forse questa sarà l’ultima volta che parlo in questa sala”. Nella sua precedente apparizione pubblica, lo scorso 7 aprile, Castro aveva parlato in una scuola, ricordando la cognata Vilma Espin, moglie di Raul, eroina della Rivoluzione morta nel 2007. Anche in quel caso aveva parlato sempre seduto.

Congresso del partito comunista cubano si è concluso con la conferma al vertice della vecchia guardia per i prossimi cinque anni, malgrado l’annunciato ritiro del presidente Raul Castro nel 2018. Raul Castro è stato rieletto segretario generale, confermato anche il numero due, il vecchio compagno di lotta Jose Machado Ventura (85 anni), che pur era dato in d’uscita da molti osservatori. Tre ufficiali di alto grado, il ministro delle forze armate, generale Leopoldo Cintra Frias (72 anni), il comandante Ramiro Valdes (83 anni) e il generale Ramos Espinosa (77 anni) hanno mantenuto il seggio nell’ufficio politico composto ora da 17 membri, non più da 14. Complessivamente, l’esercito conta cinque rappresentanti nel supremo organo del partito, che allo stesso tempo vede allargato il contingente femminile, passato da uno a quattro presenze.

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