Egitto, 75 persone condannate a morte: si erano opposte a sgombero manifestazione pro-Morsi
Egitto – Il tribunale del Cairo ha condannato 75 persone alla pena di morte, tra cui alcuni alti esponenti dei Fratelli Musulmani, il movimento messo al bando, per le violenze compiute durante lo sgombero del sit-in pro-Morsi nella capitale egiziana nel 2013.
Il 3 luglio 2013, dopo il colpo di Stato perpetrato dal ministro della Difesa, il gen. ʿAbd al-Fattāḥ al-Sīsī, Morsi fu posto quindi agli arresti domiciliari, a poco più di un anno dalla sua elezione, con l’imputazione di istigazione alla violenza e spionaggio.
La sentenza alla pena capitale per 75 persone è giunta al termine di un maxi processo che si trascina da due anni, mentre il verdetto su altri 660 imputati è previsto per l’8 settembre. La decisione del tribunale penale del Cairo sarà ora rimandata al Gran Mufti, la principale autorità teologica del Paese, per il suo parere non vincolante sulle sentenze, che di fatto solitamente approva le decisioni della Corte. Il caso coinvolge 739 imputati tra cui Mohamed Badie, la Guida suprema dei Fratelli musulmani. Lo sgombero dei sit-in di protesta della Fratellanza a Rabaa e in un’altra piazza del Cairo, al-Nahda, causò la morte di centinaia di manifestanti (tra 600 e oltre mille a seconda delle stime).
(ANSA)
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