Castellammare, Scala (LeU) sul flop del Bando Terme:”Sfacelo assurdo, dovuto all’incompetenza di chi l’ha redatto”

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Non è mancato il commento di Tonino Scala, candidato a sindaco di Castellammare per Liberi e Uguali, intervenuto sul terribile flop del Bando Terme:”Sfacelo assurdo, colpa di incompetenze e pressappochismo”

 

“Ormai siamo molto oltre l’indignazione, se pensiamo alle Terme di Stabia. L’ennesimo bando è andato deserto, i danni alla struttura sono stati valutati 10 milioni di euro, e anche il bando per la vendita dell’Hotel delle Terme non ha visto nessuna partecipazione.” E’ questo il commento del candidato a Sindaco per Liberi e Uguali, Tonino Scala, dopo il tremendo flop del bando Terme.

“Uno sfacelo assurdo, dovuto all’incompetenza e al pressapochismo di chi ha redatto il bando e di chi ha scelto l’advisor, oltre alla mancata pubblicizzazione nazionale e internazionale. Un complesso come quello delle Terme avrebbe meritato ben diversa sorte, e soprattutto la privatizzazione della sua gestione andava diffusa e pubblicizzata molto meglio. E adesso? Quale sarà il destino di quella prestigiosa struttura e, soprattutto, dei suoi ormai ex lavoratori? Le Terme davano da vivere, tra fissi e stagionali, a circa 200 famiglie. Oggi, il nulla, con una patetica pantomima di privatizzazioni mancate e un progressivo, inarrestabile, deterioramento della struttura e delle stesse fonti.

Da quanto tempo non si controllano le sorgenti, anch’esse abbandonate? Perché l’ingresso del complesso del Solaro è stato murato a devastazione avvenuta?
Perché non è stata coinvolta appieno nella responsabilità la Regione Campania, vista la disponibilità più volte manifestata dal governatore De Luca?

Non è più tempo di giocare con quello che era il meraviglioso complesso termale. Da subito, con la Regione, capire quale deve essere il suo destino. Credo che sia possibile e necessario coniugare l’aspetto riabilitativo con quello del termalismo, rifondando la struttura secondo criteri moderni senza però perdere la sua specificità. 28 fonti di acque termali non sono un patrimonio da maltrattare così, così come non lo sono i lavoratori.
Da simbolo dei fallimenti amministrativi devono diventare il simbolo della rinascita. E’ possibile, è giusto, è doveroso.”

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