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Adnkronos) – “Un giorno il medico mi ha accolta raggiante: Carolina sei guarita.Una grande felicità.
Ma poi, nella pratica, non vengo considerata davvero ‘sana’, per esempio per le pratiche di adozione di un figlio.E nemmeno per avere un prestito per un mio negozio”.
Carolina Marconi, 45 anni attrice venezuelana e concorrente della quarta edizione del Grande Fratello, non nasconde l’amarezza per il ‘destino’ che ancora oggi tocca a chi, dopo aver affrontato un tumore e averlo superato, si ritrova a combattere con il limiti imposti ai guariti in questioni economiche e burocratiche. “Veramente assurdo soprattutto se si considera che l’Inps toglie il sussidio legato alla malattia perché ti considera guarita, e sono tante le donne che mi scrivono su questo tema, mentre su altri piani è come se rimanessi sempre segnata: non si hanno gli stessi diritti di chi non si è ammalato”.
L’attrice nel 2021 ha scoperto di avere un tumore al seno, un’esperienza difficile, condivisa sui social dove è diventata un punto di riferimento per tante pazienti e donne che si sono lasciate questo percorso alle spalle.Con la terapia la malattia è stata sconfitta, ma non le sue conseguenze ‘sociali’.
A partire dalla difficoltà di adottare un bambino. “Mi hanno detto che sarà difficile arrivarci, le liste di attesa sono lunghe e noi ex malati siamo gli ultimi della fila”. E questo non migliorerà nemmeno con l’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico, secondo l’attrice, “perché ho 45 anni e se rimarrà la regola di dover attendere 10 anni dopo la conclusione delle cure non c’è una vera possibilità.Stessa cosa vale per i mutui.
E’ importante una legge ma serve anche dare la possibilità di potere davvero usufruire dei nostri diritti.Io tra 10 anni avrò 55 anni.
Così sembra un po’ una presa per i fondelli.Bisogna anche fare in modo che si possa usufruire davvero del diritto, quando è utile.
Vogliamo ritornare a vivere, così non è possibile”. Noi, continua, “siamo stanchi di aspettare.Pensiamo all’assicurazione sanitaria.
Anche se guariti dal tumore possiamo avere altre cure da fare, il dentista o altro, ma non ci danno la polizza.Abbiamo diritto a un’assicurazione che ci protegga, a un mutuo per avere una casa.
Eppure noi, un milione di persone guarite dal tumore in Italia, siamo più controllati degli altri: facciamo più esami, più screening.La nostra salute è continuamente monitorata.
E abbiamo bisogno di riprendere in mano la nostra vita, nient’altro”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)