Capodanno: “Una rete dei Comitati civici per Napoli”. Un progetto per la rinascita partenopea. Il presidente del Comitato Valori Collinari si pone come obiettivo quello di coinvolgere i cittadini per la risoluzione dei problemi che affliggano il capoluogo campano
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a costituzione di una vera e propria rete di comitati civici per Napoli, un vero e proprio coordinamento di tutte le realtà associative che in questi anni sono sorte nella realtà partenopea. E’ questa la proposta di Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, da lustri impegnato in prima linea nell’analisi e nella denuncia delle tante cose che non funzionano, per l’inefficienza della macchina burocratica ed amministrativa e per il profondo divario che si è creato tra i napoletani ed i “palazzi del potere”.
“L’ obiettivo – afferma Capodanno – è quello di dare uno strumento in più, per agevolare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini per la soluzione dei gravi problemi che affliggono il capoluogo partenopeo”.
“Lancio questo progetto – chiarisce Capodanno -, partendo dalla considerazione che negli ultimi tempi a Napoli, anche in occasione degli ultimi eventi, da parte dei cittadini si è palesato un rinnovato desiderio di partecipare, di manifestare ma anche di proporre, rispetto alla gestione di una “cosa pubblica” sempre più lontana, grazie anche all’evidente inefficienza dei palazzi del potere, rispetto ai tanti problemi che attanagliano il territorio”.
“Occorre però – prosegue Capodanno – che queste nuove forme di aggregazione e partecipazione dei cittadini, associazioni e comitati, si propongano come soggetti alternativi all’attuale classe dirigente, che ha mostrato, almeno, a Napoli i suoi notevoli limiti. Uscendo anche da una visione puntuale ed episodica che le vede scendere in campo solo di fronte all’emergenza dei problemi, oggi il traffico, domani l’ordine pubblico e così via”.
“Non si tratta, però – conclude Capodanno – di tentare forme dialogative, che si sono fino ad oggi rivelate del tutto infruttuose, con l’attuale classe dirigente, ma di proporsi ai cittadini come modello di un nuovo modo di far politica, attraverso i meccanismi, oggi presenti solo sulla carta, della partecipazione popolare, riducendo ed eliminando il solco, sempre più profondo, tra rappresentanti e rappresentati, assumendo infine responsabilità di governo nei processi decisionali. Solo così a Napoli potrà ripartire una vera “rinascita partenopea“. Un modello che potrà poi essere esportato anche in altre realtà urbane afflitte dai medesimi problemi”.
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