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Adnkronos) – "Grazie alla ricerca un futuro senza Alzheimer è possibile, ma per questo obiettivo dobbiamo stare con i piedi ben piantati a terra.Sicuramente la malattia fa meno paura.
Inoltre, sappiamo che possiamo prevenirla.Già abbiamo evidenze di un'incidenza complessivamente ridotta, perché il controllo dei fattori di rischio riesce a spostare in là la comparsa di questa condizione correlata all'invecchiamento della popolazione".
Così all'Adnkronos Salute Alessandro Padovani, presidente della Società italiana di neurologia (Sin) e socio fondatore dell'Associazione italiana ricerca Alzheimer, a margine della conferenza stampa per il decennale di fondazione di Airalzh che si è tenuta a Roma al ministero della Salute. Tra i "tanti fattori di rischio – spiega Padovani – troviamo il colesterolo cattivo, un difetto di vista non controllato, la sordità soprattutto se non trattata.Ma poi ci sono i fattori di rischio cardiovascolare, l'igiene, in particolar modo l'igiene orale, il microbiota sollecitato da diete sbagliate, l'alcol, il fumo di sigaretta, l'inquinamento atmosferico da Pm2,5, i metalli pesanti".
Di fatto "la fragilità del cervello o la vulnerabilità del cervello si esprime aumentando il rischio di ammalarsi.Quindi tutto ciò che possiamo fare per salvaguardare la salute del cervello serve anche a contrastare la malattia di Alzheimer", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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