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Zika, Usa: “Virus più preoccupante del previsto”

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L VIRUS di ZIKA è più preoccupante del previsto e il suo impatto negli Usa potrebbe essere superiore a quanto atteso finora. E’ l’allarme lanciato dalle autorità sanitarie d’Oltreoceano, che sottolineano come “un’ampia serie di difetti congeniti è stata associata all’infezione”, nota Anna Schuchat dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani. Inoltre, “le zanzare vettrici del virus potrebbero diffondersi in più Stati del Paese, rispetto a quanto stimato finora”.

Durante un briefing che si è svolto l’11 aprile alla Casa Bianca, l’esperta ha avvertito: “Tutto quello che abbiamo appreso su Zika non è rassicurante, e sembra più spaventoso di quanto si poteva pensare inizialmente”. Finora i casi di infezione confermati negli Stati Uniti sono stati 346, riportano i Cdc, tutti associati a viaggi in Paesi a rischio.

INFOGRAFICA Ecco come nasce e si diffonde il virus Zika

All’inizio del 2016 il presidente Barack Obama aveva chiesto al Congresso Usa di accantonare 1,9 miliardi di dollari per combattere l’emergenza Zika. Nel frattempo sono stati messi in campo 589 milioni di dollari rimasti inutilizzati dalla lotta all’Ebola. Ma secondo Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infectious Diseases servono più risorse, per contrastare la diffusione della zanzare portatrici e finanziare la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini. “Al momento – ha precisato al Bbc World Service – nelle migliori delle ipotes un vaccino potrebbe essere disponibile entro l’inizio del 2018”.

Nella regione delle americhe, la distribuzione geografica del virus Zika si è ampliata costantemente da quando la presenza di questa malattia è stata confermata nel 2015. La trasmissione attraverso la puntura di zanzare è stata segnalata in 33 paesi e territori americani.

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Nuova malattia negli adulti. Intanto è stata scoperta una nuova malattia associata a Zika negli adulti che colpisce il cervello e il midollo spinale. E’ quanto ha stabilito un team di neurologi del Restoration Hospital di Recife (Brasile) che hanno presentato i risultati al congresso dell’American Academy of Neurology di Vancouver, in Canada. La patologia, una sindrome autoimmune ribattezzata encefalomielite acuta disseminata (Adem), dimostra che ora Zika può generare un attacco del sistema immunitario rivolto al sistema nervoso centrale. La ricerca ha preso in considerazione 151 pazienti colpiti da arbovirus, la famiglia di virus che comprende Zika, Dengue e chikungunya, assistiti dall’ospedale tra dicembre 2014 e giugno 2015.

I dati. Dal 1 gennaio 2007 al 6 aprile 2016 la la trasmissione del virus Zika è stata documentata in 62 paesi. Cinque di questi hanno segnalato un focolaio che si è concluso. Attualmente, sei paesi hanno notificato casi autoctoni dell’infezione attraverso contatti sessuali (Argentina, Cile, Francia, Italia, Nuova zelanda e Stati Uniti d’America (Usa). Il Vietnam è il paese che più recentemente ha notificato la trasmissione attraverso la puntura di zanzare.

La microcefalia e altre malformazioni fetali potenzialmente associate con l’infezione da virus Zika o suggestive di infezioni congenite sono state segnalate in Brasile (1046 casi), Capo Verde (2 casi), Colombia (7 casi), Polinesia francese (8 casi), Martinica (3 casi) e Panama (1 caso). Due ulteriori casi, ognuno dei quali collegato ad una permanenza in Brasile, sono stati rilevati rispettivamente negli Usa e in Slovenia.

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