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Vesuvio, inchiesta sui reati ambientali: “Acqua contaminata per spegnere gli incendi sul Vesuvio”

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L’ inchiesta choc dei Carabinieri della sezione Tutela Ambientale: “Incendi sul Vesuvio spenti con acqua contaminata”

Per spegnere gli incendi che lo scorso anno hanno devastato il Vesuvio, sarebbe stata utilizzata anche acqua contaminata. Questa l’ indiscrezione che emerge da un’ inchiesta sul traffico illegale di rifiuti e sul loro riutilizzo in Campania.
A condurla, riferisce NapoliToday, il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale che ha portato a cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dei gestori di un sito di ricomposizione ambientale e dei titolari di un’ azienda locale.
L’ attività, sviluppata dal novembre 2016 al settembre 2017, riguarderebbe il traffico organizzato di rifiuti che sono stati convogliati in una cava in ricomposizione ambientale ed i conseguenti delitti di inquinamento e tentato disastro ambientale.
Gli indagati, al fine di conseguire un ingiusto profitto consistente nel ritorno economico di non sopportare i costi dovuti ordinariamente per lo smaltimento dei rifiuti presso siti autorizzati, gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti.
Nello stesso ambito investigativo, agli indagati sono stati contestati anche i reati di inquinamento e tentato disastro ambientale, per aver compromesso l’ acqua della falda piena di ingenti quantitativi di cromo, idrocarburi ed amianto mettendo in pericolo l’ incolumità dei cittadini.

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