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Castellammare di Stabia

Tra idealismo e pragmatismo: il caso delle luminarie a Castellammare

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Tra idealismo e pragmatismo: il caso delle luminarie natalizie sta sicuramente facendo discutere. E le associazioni si oppongono al sindaco.

Tra idealismo e pragmatismo: il caso delle luminarie a Castellammare

Tra idealismo e pragmatismo: l’iniziativa partita dalla CPS – Comunità Promozione e Sviluppo, vede l’istituzione di una petizione online per destinare la somma per l’installazione delle luminarie natalizie alle famiglie in difficoltà.

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a CPS – Comunità Promozione e Sviluppo è attiva sul territorio di Castellammare di Stabia da circa 50 anni come associazione di volontariato internazionale e di educazione allo sviluppo. L’associazione si occupa, a livello internazionale, di questioni relative alla povertà, alla salute, all’istruzione, al lavoro, ma soprattutto alla riduzione delle disuguaglianze.

Ed è per questo che, nella descrizione della petizione, si fa riferimento agli “ideali che la ispirano e [al]la storia che la contraddistingue” nel richiedere fermamente all’Amministrazione Comunale di destinare ben 150.000 euro alla realizzazione delle luminarie natalizie all’impedimento dell’aggravamento della crisi in cui versa la città. In particolare, “la CPS propone che le somme destinate a tale discutibile iniziativa siano spese per aiutare i cittadini e le famiglie che sono nel bisogno e per rendere più sicura e vivibile la Città”.

La sottoscrizione è stata lanciata “in virtù di una necessità di maggiore sobrietà e coi bisogni relativi alla salute e alla sicurezza” afferma Francesco Rivoli, membro del Consiglio Direttivo della CPS. “Il motto dell’iniziativa”, aggiunge, “è meno luminarie e più solidali”.

In prima istanza, a lanciare la proposta è stato Nino Santomartino, socio dell’associazione e vicepresidente della FOCSIV – Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, a seguito di una chiacchierata col Consiglio Direttivo. “Ci sembra inspiegabile come in questo momento si possano spendere 150 o 75 mila euro quando la città ha bisogno di sicurezza per i presidi ospedalieri” afferma Santomartino.

Eppure, il sindaco Cimmino risponde all’iniziativa assumendo una posizione idealista. “È giusto che i bambini sognino un Natale all’altezza dei loro desideri. E le luci di questo Natale saranno luci di speranza per dire ai nostri figli che il domani sarà migliore”.

“Io penso che i bambini di Castellammare hanno bisogno in questo momento di una città sicura, di far sì che la città offra il maggior livello di sicurezza e di prevenzione possibile” ribatte Santomartino. “Penso che tollereranno la mancanza delle luci perché avranno quelle delle loro famiglie per festeggiare in maniera più intimista”.

E alla promessa del sindaco di non lasciare alcuna famiglia in difficoltà, concorda. “Bisogna insegnare anche questo: che nel momento del bisogno è necessario aiutare tutti quanti”.

Il sindaco, dal suo account Facebook, ricorda che “prima della pubblicazione del bando, avevo già dato indirizzo di includere una clausola per revocare l’aggiudicazione nel caso in cui la situazione epidemiologica dovesse essere ancora preoccupante ed allarmante come oggi”.

Ma Santomartino sottolinea: “Bisogna dire al sindaco di avvalersi di questa clausola che ha inserito”. Il tutto, senza aspettare che la situazione si aggravi: “Già oggi la situazione esige, sia da un punto di vista operativo che etico, che si destinino questi soldi a questioni più importanti e urgenti”.

Dopotutto, i post successivi del sindaco Cimmino si riferiscono all’aggravamento della situazione epidemiologica (anche se l’andamento dei dati è considerato “incoraggiante”) e alle foto delle ambulanze parcheggiate nello spazio antistante l’ospedale “San Leonardo”.

Nonostante Cimmino rimproveri “i teatrini che il Governo e la Regione stanno continuando ad esibire, scaricandosi le responsabilità a vicenda”, i suoi concittadini non sembrano soddisfatti delle misure restrittive finora adottate sul territorio.

L’appello della popolazione resta quello dell’istituzione della zona rossa. E dell’assunzione di provvedimenti economici che non si basino esclusivamente sull’intervento e sull’appoggio parrocchiale.

 

Lorenza Sabatino

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