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Castellammare di Stabia

Sicilia, inviato un proiettile al Capo della Mobile di Caltanissetta

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In Sicilia, sembra che chi indaga sull’ex leader degli industriali siciliani accusato di aver creato un’associazione a delinquere, riceva una busta con un proiettile.

Dopo infatti le intimidazioni al Procuratore Bertone di Caltanissetta e a Claudio Fava presidente della Commissione Regionale Antimafia, anche al Capo della squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi, che lavora al fianco dei Magistrati nisseni in questa delicata indagine sull’ex leader Montante degli industriali siciliani, è stato inviato una busta con dentro un proiettile.

D

el caso Montante avevamo scritto in precedenza “Busta con proiettile A Fava” e “Sicilia, indagato ex senatore precedentemente della commissione antimafia”.

Il procuratore capo di Caltanissetta, Amedeo Bertone afferma comunque che “E’ ancora presto per stabilire se dietro a questa scia di intimidazioni ci sia un’unica regia. Non ci lasceremo intimidire, andremo avanti nelle nostre indagini“.

Cosa c’è dietro? Chi sta provando a intossiscare il clima mentre è in corso a Caltanissetta l’udienza preliminare che vede indagati Montante e alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine e dei servizi segreti?

E le indagini sono tutt’altro che concluse, proprio nei giorni scorsi gli investigatori della squadra mobile diretta da Marzia Giustolisi sono andati all’assessorato regionale alle Attività produttive, per acquisire le carte di nomine e finanziamenti in occasione di Expo 2015, che avrebbero favorito – questa la tesi dell’accusa – il cerchio magico di Montante. Una storia ancora da scrivere, mentre sull’inchiesta aleggia l’ombra di almeno due talpe istituzionali ancora senza nome. Il capo della security di Confindustria, Diego Di Simone, fedelissimo di Montante, si vantava nelle intercettazioni di avere un “uomo all’Avana”, che spiava le mosse dei magistrati e dei poliziotti di Caltanissetta.

Alla dottoressa Giustolisi arriva la solidarietà di Claudio Fava: “In Sicilia c’è chi vorrebbe politica, magistratura e inquirenti silenti e obbedienti. Sappia che non raggiungerà i suoi scopi“.

Il presidente della Regione Musumeci, il presidente dell’Ars e il Movimento Cinque Stelle parlano di una “escalation preoccupante di intimidazioni“.

L’immagine è tratta dal sindacato di polizia Fsp.

Adduso Sebastiano


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