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Reggio Calabria Operazione Vulcano conclusa con 3 arresti

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Reggio Calabria Operazione Vulcano. Eseguite tre ordinanze cautelari in carcere per Francesco Ferraro, Gregorio Marchese e Luca Martinone.

L’operazione “Vulcano” si concluse nel 2016, dodici furono i soggetti ritenuti coinvolti in un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante mafiosa ed il porto abusivo di armi.

I 3 imputati in oggetto oggi, ovvero Francesco Ferraro, Gregorio Marchese e Luca Martinone, erano ricorsi in Cassazione contro la condanna ricevuta, la quale però, lo scorso 29 Aprile ha respinto il ricorso, rendendo quindi esecutivo il provvedimento nei loro confronti, nel frattempo, condannati anche in appello.

Per questo i finanzieri del G.I.C.O/sez. G.O.A del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati dal Procuratore Capo della Direzione Distrettuale Antimafia, dott. Giovanni Bombardieri, del Procuratore aggiunto Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore, dott. Francesco Ponzetta, hanno eseguito infine, le ordinanze di custodia cautelare in carcere.

L’operazione “Vulcano”, ha consentito di fermare l’espansione delle famiglie di ‘ndrangheta dei Mole’, i Piromalli, gli Alvaro ed i Crea con i loro “affari” nel settore del traffico internazionale di cocaina.

L

e attività investigative, svelarono anche il coinvolgimento di un Comandante di una nave container proveniente dal Sudamerica, la MSC Pho Lin, che solcava le rotte di maggior interesse per i narcotrafficanti stessi.

Il Comandante, ingaggiato dalla ‘ndrangheta, consentiva di scaricare la sostanza stupefacente, su piccole imbarcazioni, prima che la nave container raggiungesse il porto e venisse sottoposta ai doganali controlli di rito, all’interno dello Scalo portuale di Gioia Tauro.

I ruoli degli arrestati odierni, erano diversi, in seno all’organizazione criminale.

Marchese Gregorio, in qualità di uomo di fiducia di Zito Michele, capo dell’organizzazione, si occupava della gestione della droga, risultando, perennemente operativo, nel collegamento anche con gli altri sodali.

Il Marchese, si è presentato spontaneamente presso la Stazione dei Carabinieri di Gioia Tauro, i quali hanno provveduto al suo arresto, unitamente ai militari del G.O.A di Reggio Calabria.

Francesco Ferraro invece, uomo di fiducia di Antonio Pesce, si occupava principalmente della raccolta del denaro necessario all’acquisto dello stupefacente. Anche lui, una volta accolta la notizia del provvedimento, si è presentato spontaneamente, presso i finanzieri di Gioia Tauro per farsi trarre in arresto.

Entrambi, sono stati tradotti in carcere, presso la Casa Circondariale di Palmi (RC).

Martinone invece, ha ricevuto la notifica in carcere, nella Casa Circondariale di Vibo Valentia, dove si trova già detenuto per altri reati. Benché in questa inchiesta, il suo, emergesse come un ruolo borderline, non strettamente connesso all’attività mafiosa, l’imputato ha partecipato ad un attentato intimidatorio, con uso di armi, finalizzato al rafforzamento del potere della cosca mafiosa dei Molé nel territorio di Gioia Tauro.

Come sempre, i nostri ringraziamenti a coloro che “ripuliscono” con costanza e coraggio, il territorio dalle terribili cosche della ‘ndrangheta, dalla violenza dei suoi affiliati e del mare di corruzione dilagante, che il fenomeno porta con sé, distruggendo ogni forma di commercio legale ed influendo sulla vita stessa della popolazione, ben oltre i confini della magnifica terra di Calabria.

Reggio Calabria Operazione Vulcano conclusa con 3 arresti / Francesca Capretta / Cronaca Calabria


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