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Primarie Milano, istruzioni per l’uso: come si vota, dove e quando. Novità ai seggi per saltare la coda. ALESSIA GALLIONE*

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Sono 150 tra circoli, librerie, agenzie viaggi e spazi coworking. Nessun gazebo, causa freddo. L’obiettivo è coinvolgere almeno 67mila elettori. Contributo minimo: 2 euro. “E’ per coprire i costi di gestione della macchina”.

Di gazebo, questa volta, causa freddo non ne viene montato nemmeno uno. Ma i seggi dove si può votare sono più di quelli allestiti nel 2010: 150, tra le tradizionali sedi di partito e i circoli Arci, nuovi spazi come la libreria-coworking Open di viale Monte Nero, un’agenzia di viaggi, negozi e latterie storiche. Obiettivo: coinvolgere almeno 67mila elettori, almeno quanti andarono a votare sei anni fa incoronando Giuliano Pisapia come candidato sindaco. Perché è così che la coalizione di centrosinistra immagina le primarie del 6 e 7 febbraio: “Il più partecipate possibili”. Tanto che si è già messa in moto una macchina organizzativa che coinvolgerà oltre mille volontari e alla fine dovrebbe costare 170mila euro. E che partirà una campagna di comunicazione (si chiama #votaMi) che punta su diversi canali: dall’affissione in città e nelle stazioni della metropolitana di 250 maxi poster a 200mila pieghevoli, dai social network alle radio fino ad “appuntamenti artistici” che dovranno ancora essere messi a punto nelle periferie per far conoscere i candidati e iniziative di marketing innovativo nelle strade. Ecco tutte le istruzioni per l’uso. Con due novità: in 9 seggi – uno per Zona – si potrà votare anche sabato 6 febbraio e per la prima volta viene lanciato il meccanismo ‘salta la coda’ ai seggi.    

Chi può votare. Tutti i milanesi che hanno compiuto 16 anni, inclusi i cittadini dell’Unione Europea e di altri Paesi in possesso di carta di identità e permesso di soggiorno. Non è necessario essere iscritti a un partito della coalizione: tutti possono votare, a eccezione degli eletti in partiti che hanno fatto opposizione al centrosinistra.

Quando si vota. La giornata clou rimane domenica 7 febbraio, quando i 150 seggi delle primarie sparsi per la città (uno accorperà circa 8 seggi elettorali) sono aperti dalle 8 alle 20. Per allargare la partecipazione, però, visto che quello è periodo di settimane bianche, anche sabato 6 febbraio viene aperto un seggio per ognuna delle 9 Zone a orario ridotto: dalle 8 alle 18.

Dove si vota. Il seggio è quello collegato alla propria residenza e l’elenco viene reso disponibile intorno alla metà di gennaio. Per capire dove si deve andare per votare, si può inserire l’indirizzo della propria abitazione in uno spazio ad hoc sul sito primariemilano.it. In alternativa si può telefonare a due numeri del comitato organizzatore: 02 84.23.29.50 o 346 07.15.475.

Come si vota. Una volta trovato il proprio seggio, per votare bisogna portare con sé un documento di identità (carta di identità, patente o passaporto con foto e indirizzo di residenza). Non serve più la scheda elettorale. Per evitare il rischio di doppi voti, gli organizzatori controllano l’indirizzo o il domicilio, appunto, e hanno a disposizione anche elenchi elettorali del Comune aggiornati al 31 gennaio. Un passaggio obbligato: chi vota deve sottoscrivere l’adesione alla Carta dei valori del centrosinistra (si può leggere su primariemilano.it/cdv.pdf). Il contributo minimo da versare è 2 euro e l’incasso viene utilizzato per coprire i costi di gestione della macchina che, spiega la coalizione, si punta a ridurre ulteriormente rispetto al 2010 (170mila euro contro circa 200mila). A questo punto, non rimane che barrare sulla scheda il nome del candidato o della candidata.

Come si salta la fila. Da lunedì 18 gennaio a martedì 2 febbraio, fino alle 20 chi vuole, può compilare sul sito delle primarie il modulo che altrimenti dovrebbe sottoscrivere ai seggi. A quel punto, con i documenti in mano può evitare l’eventuale attesa e sbarcare direttamente nella cabina elettorale.

La comunicazione. I 250 manifesti compariranno nei prossimi giorni lungo le strade o nelle stazioni del metrò. Saranno maxi poster con i colori delle primarie – una specie di arcobaleno che dovrebbe rappresentare le diverse anime del centrosinistra e i valori della Carta – e i volti dei candidati che diventeranno ufficiali solo dopo il 12, l’ultimo giorno per presentare le firme. Istruzioni per l’uso saranno comunicate anche via social network, radio e con campagne innovative in strada, come quelle che fanno comparire scritte sui marciapiedi. E poi video on line e iniziative artistiche ancora da chiarire. Il comitato organizzerà anche un confronto con tutti i candidati che si svolgerà intorno al 25 gennaio.    

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