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Manovra, Conte: la procedura di infrazione andava evitata

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na procedura di infrazione andava evitata, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, così il premier Conte in una intervista al Corriere della Sera dopo l’accordo con l’Europa sulla manovra. Oggi alle 13:00, il termine per la presentazione dei subemendamenti. Si va verso la richiesta di fiducia sul maxiemendamento e non poche sono le modifiche al testo.

Tagli e tasse sono il costo della manovra concordata fra Italia e Ue che frena quindi lo spread ma riduce gli investimenti e fa aumentare i pericoli per i conti pubblici.

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L’accordo tra Roma e Bruxelles ridisegna la legge di bilancio messa a punto dal governo, a partire dal deficit che l’esecutivo aveva previsto al 2,4% del PIL e ora invece sarà limato al 2,04. Revisione al ribasso anche per il PIL: l’anno prossimo la crescita si fermerà infatti al 1% e non al 1,5 previsto in precedenza. Sforbiciate che secondo il governo non mettono in discussione le misure simbolo della manovra, ossia, reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, il pacchetto di misure concordato con Bruxelles prevede anche un’imposta sui servizi digitali, ossia la Web Tax, e da Gennaio una Imposta Unica su Pronostici e Scommesse. Prevista, inoltre, una rimodulazione delle risorse destinate alle Ferrovie dello Stato e al Fondo di Coesione del Territorio. Le assunzioni nella pubblica amministrazione poi slittano al 15 novembre 2019 mentre, per contenere la spesa pensionistica, si interverrà sull’adeguamento degli assegni più alti e ci sarà un taglio alle pensioni d’oro. Il governo abrogherà anche il credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali.

Queste le voci principali che cambiano la manovra dopo il negoziato con Bruxelles. I dettagli sono stati inseriti, dal governo, in un fascicolo di 32 pagine.

Ecco le misure principali:

Pil
Il Pil dell’Italia crescerà nel 2019 dell’1%, nel 2020 dell’1,1% e del 2021 dell’1%. Il rapporto debito/Pil programmatico si attesterà al 130,7% nel 2019 per scendere al 129,2% nel 2020 e al 128,2% nel 2021.

Aumento dell’Iva
Aumenti dell’Iva per 23 miliardi nel 2020 e circa 29 miliardi sia nel 2021 che nel 2022. Il pacchetto di modifiche alla manovra presentato dal governo riscrive la clausola: gli aumenti delle aliquote saranno sterilizzati totalmente nel 2019 ma l’aliquota ridotta del 10% aumenterà dal 2020 di 1,5 punti percentuali e l’aliquota ordinaria al 22% salirà di 1,1 punti percentuali nel 2020 e di 2 punti percentuali dal 2021, oltre agli incrementi già disposti nel testo del ddl Bilancio. Di fatto, quindi:ç

L’aliquota ridotta passerà dal 10 al 13%,
l’aliquota ordinaria salirà al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021
Per effetto della nuova clausola, che prevede anche aumenti delle accise da 400 milioni l’anno dal 2020, il nuovo obiettivo di gettito sarà pari a 23,07 miliardi nel 2020 e 28,8 miliardi nel 2021 e 2022.

Pensioni d’oro
Il taglio sulle pensioni d’oro (che sarà valido dal 2019 per 5 anni) sarà del 15% per i redditi compresi tra 100 mila e 130 mila euro lordi e arriverà al 40% per quelle superiori ai 500 mila euro. Cinque in tutto le aliquote previste. Previsto un taglio del 25% per gli assegni compresi tra 130.001 e 200 mila euro, del 30% per quelli compresi tra 200.001 e 350 mila euro e del 35% tra i 350.001 e i 500 mila euro.

Il taglio garantià 239 milioni nel triennio 2019-2021. Le risorse che arriveranno dal contributo sulle pensioni più elevate saranno pari a 76 milioni nel 2019, 80 milioni nel 2020 e 83 milioni nel 2021.

La web tax
Si applica ai soggetti che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro e che hanno anche un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni.
Si va verso una soluzione più morbida: aliquota del 3% sui ricavi e viene versata entro il mese successivo a ciascun trimestre per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Quindi da Amazon e Ebay a Facebook, Google e Apple.
Con la web tax l’Italia incasserà 150 milioni di euro nel 2019, 600 nel 2020 e altri 600 nel 2021.

Dismissioni
Grazie alle dismissioni immobiliari nelle casse dello Stato entreranno 950 milioni di euro nel 2019 e altri 150 milioni nel 2020 e nel 2021.

Quota 100
Un taglio di 2,7 miliardi al fondo stanziato in manovra per quota 100 che scende così da 6,7 miliardi a 4 miliardi. E’ quanto si legge nelle tabelle allegate alla lettera inviata dal governo alla Commissione europea con gli impatti delle modifiche alla manovra. La dote per la misura bandiera della Lega sale di 1,3 miliardi nel 2020 e di 1,7 miliardi nel 2021.

Reddito di cittadinanza
l fondo per il reddito di cittadinanza previsto in manovra sarà ridotto di 1,9 miliardi nel 2019. La dote per la misura bandiera dei Cinque Stelle scende di 945 milioni nel 2020 e di 683 milioni nel 2021.

Indicizzazione delle pensioni
Le pensioni saranno rivalutate al 100% fino a 1.522 euro (tre volte il trattamento minimo) mentre per gli assegni superiori scatterà una stretta sulla rivalutazione all’inflazione. Il raffreddamento dell’indicizzazione delle pensioni, ovvero la stretta alla rivalutazione degli assegni legata all’inflazione, porterà un gettito di 2,26 miliardi nel triennio 2019-2021. Nel 2019 i risparmi saranno pari a 253 milioni, che saliranno a 745 milioni nel 2020 e 1,228 miliardi nel 2021.

Tasse sui giochi
Il governo conta di incassare 450 milioni di euro nel 2019, altrettanti nel 2020 e pure nel 2021 dall’incremento della tassazione sui giochi.

Dissesto idrogeologico
Per l’avvio e la realizzazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico sono stanziati 800 milioni di euro per il 2019 e 900 per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

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