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Mafia dei Nebrodi – Operazione “NEW PARK” della GdF di Enna

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Mafia tra En-Me-Ct. 14 indagati, imprenditori agricoli e funzionari pubblici, per turbata libertà degli incanti con il metodo mafioso.

Operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Enna, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta che, sin dal corso delle prime ore del mattino di venerdì 10 luglio 2020, ha visto impegnati circa 50 militari delle Fiamme gialli ennesi con l’ausilio di unità cinofila antivaluta (cash-dog) della Compagnia Pronto Impiego di Catania per dare esecuzione a 10 provvedimenti di perquisizione personale e domiciliare in diversi comuni delle provincie di Enna, Messina e Catania. Tra i soggetti destinatari dei provvedimenti figurano elementi di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel territorio dei Nebrodi, coinvolti a vario titolo per i reati di turbata libertà degli incanti e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

L’odierna operazione, denominata “New Park”, vede indagati complessivamente 14 soggetti, alcuni dei quali già destinatari in passato di misure restrittive custodiali per fatti analoghi, (CONTI TAGUALI Giuseppe, PRUITI Carmela, CONTI TAGUALI Gaetano, CONTI TAGUALI Calogero, CONTI TAGUALI Sebastiano, CONTI TAGUALI Maria, MIRACOLO Melissa, MUSARRA PIZZO Sebastiano, ARMELI IAPICHINO Salvatore, FOTI BELLIGAMBI Sebastiano, imprenditori agricoli, MILITELLO Giuseppe Alessandro e PANTÒ Salvatore, direttori protempore dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale di Troina), e rappresenta l’epilogo di una complessa ed articolata attività di indagine iniziata nel 2018, coordinata in tutte le sue fasi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e svolta, nello specifico, dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia.

L’infiltrazione della criminalità organizzata nebroidea, sulle assegnazioni dei pascoli dell’Azienda Speciale di Troina (EN) era stata già disvelata dai Finanziari del Comando Provinciale di Enna diretti dalle Procure competenti, nel corso di pregresse investigazioni sfociate nelle operazioni “Nebros I e II” del gennaio 2017 e del novembre 2018.

Ci siamo occupati in precedenti articoli delle Operazioni Nebros I e II “15 Gennaio 2020 Arrestati mafiosi, funzionari regionali, sindaco e notaio. Percepivano illecitamente contributi europei (video)“, “26 Gennaio 2020  Il Comune di Troina si costituisce contro la mafia dei Nebrodi”, “28 Febbraio 2020 I figli d’arte della mafia arrestati”.

Oggetto di questo nuovo filone investigativo l’assegnazione, condizionata dall’influenza mafiosa, di 1.100 ettari pascolivi – mediante licitazione privata con il metodo delle offerte segretesvoltesi negli anni 2014 e 2017 da parte dell’Azienda Speciale di Troina (EN).

Gli indagati, tutti imprenditori agricoli, con la connivenza del direttore pro-tempore dell’Azienda Silvo-Pastorale – che procedeva anche all’arbitrario frazionamento del valore dei contratti al di sotto della soglia all’epoca prevista per le verifiche antimafia avvalendosi del metodo mafioso e alla forza intimidatrice hanno di fatto monopolizzato le procedure negoziali, scoraggiando l’accesso alle stesse ad altri concorrenti con fondate aspettative di aggiudicazione della gara pubblica, ottenendo in tal modo l’assegnazione di lotti pascolivi mediante la presentazione di offerte “incoerentemente” minime –  previamente concordate tra i coindagati rispetto a quelle fissate a base d’asta.

Inoltre, nel corso della gara bandita nel 2017, è stato possibile accertare un’ulteriore ipotesi di estorsione ad opera di altri 2 indagati a danno di un imprenditore della provincia di Messina legittimamente assegnatario di alcuni lotti pascolivi i quali erano precedentemente gestiti dagli indagati e da altri soggetti risultati riconducibili alla citata consorteria criminale. In particolare, questi ultimi, avrebbero continuato ad utilizzare i pascoli rescissi, a mezzo di condotte estorsive perpetrate attraverso l’utilizzo della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza all’organizzazione mafiosa a danno dell’onesto agricoltore stretto in una morsa dalla quale lo stesso non riusciva a liberarsi.

Le citate aggiudicazioni illecite consentivano agli odierni indagati la percezione indebita di contributi comunitari per importi pari a 2.5 milioni di euro negli anni 2014/2017, che non sono sfuggiti agli inquirenti delle Fiamme Gialle diretti dalla Procura Distrettuale nissena.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite dai Finanzieri del Comando Provinciale di Enna sono stati rinvenuti e sottoposti a ritiro cautelare ai sensi del Testo Unico di P.S. n. 12 fucili, n. 3 pistole, n. 10 coltelli e munizionamenti di vario calibro.

L’operazione NEW PARK s’inquadra nel più ampio contesto della lotta alla criminalità organizzata e della tutela della spesa pubblica conformemente alle direttive strategiche delineate dal Comando Generale del Corpo, nella prospettiva di un’allocazione più trasparente ed efficiente di finanziamenti nazionali e comunitari garantendo attenta azione di controllo nelle procedure ad evidenza pubblica di affidamento di aree demaniali, in un territorio montano difficilmente accessibile e non di facile controllo, a tutela delle operose comunità locali in esso attive rispettose della legalità.

Mafia tra En-Me-Ct. 14 indagati, imprenditori agricoli e funzionari pubblici

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