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Castellammare di Stabia

Lavoro, oltre 500.000 contratti stabili in più

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Roma – Crescono i contratti stabili nei primi 11 mesi del 2015: secondo i dati Inps i posti fissi sono stati oltre mezzo milione in piu’. Boom di voucher (+67,5%) e assunti con gli sgravi 1,15 milioni di lavoratori. Il premier Matteo Renzi accoglie con soddisfazione i dati diffusi dall’Istituto previdenziale: “Oltre mezzo milione di posti di lavoro a tempo indeterminato in piu’ nel 2015. Inps dimostra assurdita’ polemiche su Jobs act #avantitutta”, scrive su twitter. Nei primi undici mesi del 2015, si legge nell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, si sono registrati 510.292 rapporti di lavoro a tempo indeterminato in piu’ rispetto al 2014. Nel dettaglio, i nuovi rapporti di lavoro risultano 442.906 in piu’ (+37%) rispetto all’anno precedente, a cui si aggiungono +79.581 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine (+25,8%), +16.337 apprendistati trasformati in contratti stabili (25,3%) a fronte di 28.532 cessazioni in piu (+1,9%). La variazione positiva e’ di 510.292. A consuntivo di queste dinamiche dei rapporti di lavoro dipendente, la loro variazione netta – vale a dire il saldo tra assunzioni e cessazioni – attesta, per il periodo gennaio-novembre 2015, un miglioramento, nel confronto con l’analogo valore per l’anno precedente, pari a 356mila unita’.

S

u base annua, considerando quindi gli ultimi dodici mesi, si evidenzia una crescita complessiva delle posizioni di lavoro dipendente pari a 300.000 unita’, effetto di una crescita rilevante delle posizioni di lavoro a tempo indeterminato (oltre 450.000 in piu’) e di una contrazione di quelle regolate con contratti a termine e apprendistato. Tali andamenti spiegano anche il cambiamento nell’incidenza dei rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati, passata dal 31,9% dei primi undici mesi del 2014 al 38,6% dello stesso periodo del 2015. Nella fascia di eta’ fino 29 anni, l’incidenza dei rapporti di lavoro “stabili” sul totale dei rapporti di lavoro e’ passata dal 24,5% del 2014 al 31,3% del 2015. Nei primi undici mesi del 2015 risultano inoltre venduti 102.421.084 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al corrispondente periodo del 2014 (61.129.111), pari al 67,5%, con punte del 97,4% in Sicilia, dell’85,6% in Liguria e dell’83,1% e 83% rispettivamente in Abruzzo e in Puglia. Il dato e’ ritenuto “allarmante” dalla Cisl, che pur riconoscendo la “scossa positiva” data dagli sgravi contributivi, chiede al governo un incontro per apportare opportuni correttivi all’uso dei voucher.

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