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Latina, operazione antimafia: eseguite dai carabinieri 5 misure cautelari

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Operazione Antimafia: eseguite 5 misure cautelari e il sequestro preventivo delle quote e di due società che operano nell’ambito del M.O.F. (Mercato Ortofrutticolo di Fondi)

Operazione “Aleppo 2”, operazione antimafia: eseguite 5 misure cautelari e il sequestro preventivo delle quote e di due società che operano nell’ambito del M.O.F.

L

atina- Si intensifica l’azione volta a contrastare in maniera strategica i sodalizi criminali che, avvalendosi  del metodo mafioso acquisiscono il controllo dell’imprenditoria nel basso Lazio, tentando di monopolizzare i vari settori delle attività produttive.

L’Arma dei Carabinieri, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha proseguito la propria azione di contrasto nei confronti di un gruppo criminale operante nell’ambito del M.O.F., il Mercato Ortofrutticolo di Fondi (LT), importantissimo snodo commerciale della provincia pontina con un significativo ruolo distributivo a livello nazionale.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, infatti, nelle prime ore della mattinata odierna hanno dato esecuzione tra Fondi (LT), Pontecorvo (FR), e Caivano (NA), a 5 ordinanze di custodia cautelare (1 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, commessi con l’aggravante del metodo mafioso (art. 416 – bis.1 del codice penale). Nello stesso contesto si è inoltre proceduto al sequestro preventivo delle quote di due società di trasporto, la “Anna Trasporti S.r.l.” e la “D’Alterio Trasporti S.r.l.s.”.

I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine convenzionalmente denominata “Aleppo 2”, avviata sulla scorta di nuovi elementi emersi successivamente all’omonima operazione (culminata nell’esecuzione di n. 8 ordinanze di custodia cautelare in data 13.09.2018) che aveva comprovato il condizionamento ambientale imposto con metodo mafioso dalla famiglia D’ALTERIO sull’indotto del M.O.F. (Mercato Ortofrutticolo di Fondi), ottenuto grazie anche a radicati collegamenti con i clan camorristici casertani. Le nuove investigazioni hanno infatti consentito di acclarare che gli indagati, nonostante i provvedimenti coercitivi, avevano continuato esercitare mediante intimidazioni il controllo del predetto mercato.

In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che il gruppo familiare capeggiato da Giuseppe D’ALTERIO alias “Peppe o’ Marocchino”, a seguito del sequestro preventivo de “La Suprema srl”, ditta precedentemente utilizzata per imporre un regime monopolistico nei trasporti del M.O.F., aveva avviato una campagna minatoria tesa ad estromettere dal mercato la predetta ditta in amministrazione giudiziaria, ostacolandone l’attività imprenditoriale e minacciando gli autotrasportatori che entravano in rapporti commerciali con l’amministratore giudiziario.  D’Alterio ha altresì esercitato un potere intimidatorio di tipo mafioso al fine di monopolizzare i trasporti da e per il M.O.F., in particolare nella tratte della Sardegna e per Torino, imponendo una vera e propria “provvigione” (5 euro a pedana) per i movimenti effettuati dalle altre ditte. Nel frattempo aveva costituito una nuova ditta, denominata “Anna Trasporti Srl”, fittiziamente amministrata da prestanome ma di fatto gestita dal Giuseppe D’ALTERIO, benché all’epoca ancora sottoposto agli arresti domiciliari, con la quale si stava gradualmente assicurando il controllo delle stesse fette di mercato già appannaggio della “La Suprema srl”, già sottoposta a sequestro.

Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati 30 Carabinieri del Comando Provinciale, supportati da quelli delle province di Napoli e Frosinone, e da un velivolo proveniente da Pratica di Mare.

Ristretto in carcere:

D’ALTERIO Giuseppe (alias “Peppe o marocchino”), 64enne originario di Minturno (LT) e residente a Fondi;

Sottoposti agli arresti domiciliari:

D’ALTERIO Giovanni, 58enne originario di Minturno e residente a Pontecorvo (FR);

D’ALTERIO Luigi, 44enne originario di Minturno e residente a Fondi;

PINTO Crescenzo, 39enne originario di Fondi ed ivi residente;

RUSSO Domenico, 33enne originario di Napoli e residente a Caivano (NA).

Redazione Lazio/(Maria D’Auria)

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