E’ stata una prima parte di stagione ampiamente positiva quella della Juve Stabia. La squadra di Caserta e Ferrara si è stabilizzata nelle zone alte della classifica, offrendo un bel gioco e contando su una identità ormai consolidata.
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uesto il nostro pagellone del girone di andata:
PORTIERI
Branduani: Il suo arrivo in extremis conferisce alla Juve Stabia l’elemento cardine che tutte le grandi squadre devono avere: un portiere di assoluta affidabilità. Le partite in cui l’estremo difensore stabiese non compie miracoli si contano sulle dita di una mano; i suoi guantoni sono ormai una certezza. Voto 8.
Bacci: Conferma la sua capacità di farsi trovare pronto quando Caserta e Ferrara gli danno una chance. L’uscita dalla Coppa Italia di categoria contro la Paganese pesa soprattutto per lui, che nella competizione avrebbe trovato minutaggio e continuità. Voto 6,5.
Zanotti: E’ lui il titolare all’esordio in campionato contro l’Andria, gara in cui commette un errore grossolano, regalando la rete del vantaggio iniziale ai padroni di casa. Da quel momento esce dai radar dello staff tecnico. Voto 5.
DIFENSORI
Allievi: La sua stagione, in scia con il finale della precedente, parte bene e le sue prestazione sono ampiamente positive. E’ lui a griffare con la sua rete il derby di Pagani ed a ripetersi la settimana successiva contro il Racing Fondi. Qualche problema fisico gli fa perdere i gradi di titolare ma appare in ripresa. Voto 6,5.
Bachini: Prima parte di stagione di apprendistato che precede la sua esplosione. Una volta entrato nell’undici titolare non ne è più uscito, guadagnandosi la stima di tutto l’ambiente a suon di grandi prestazioni. Essenziale ma sempre efficace. Voto 7.
Crialese: Calciatore che, quando è in giornata, fisicamente e psicologicamente, è in grado di fare la differenza grazie al suo sinistro raffinato. Troppe volte si è vista in campo, però, la sua versione pigra. Non è un caso che Caserta lavori tanto su di lui: con la giusta cattiveria può diventare elemento di spicco. Voto 6.
Dentice: Causa problemi fisici, ed una fastidiosa ricaduta, si è visto più in infermeria che in campo. Girone di andata quasi non giudicabile per lui, che resta al centro di alcune voci di mercato. Voto 5,5.
Gaye: La sua favola è a lieto fine a prescindere dalle sue prestazioni, ma le poche volte che è sceso in campo ha mostrato fame e voglia di fare bene. Peccato per il rigore decisivo, causato da una sua ingenuità nell’ultima gara di Coppa Italia Serie C di Pagani. Voto 5,5.
Morero: Come Paponi e Matute meriterebbe un voto alto solo per aver sposato il progetto tecnico ed economico della Juve Stabia. E’ il leader carismatico della squadra e quando manca si sente la sua assenza, nonostante qualche errore di troppo a volte evitabile. Voto 6,5.
Nava: Partito in sordina è cresciuto in modo esponenziale sulla distanza. Il suo percorso di crescita ricorda quello del primissimo Cancellotti che vestiva la maglia della Juve Stabia. Riesce sempre bene a trovare il giusto mix tra fase di spinta e di copertura. Voto 6,5.
CENTROCAMPISTI
Awua: L’eliminazione dalla Coppa Italia di categoria dà rammarico perché giunta a seguito di una prestazione molle delle Vespe, e perché penalizza elementi come Awua, inevitabilmente poco utilizzati in campionato. Tanta corsa e muscoli quando è sceso in campo; resta la curiosità di rivederlo all’opera. Voto 6.
Calò: Inizio di stagione un po’ troppo timido per il talentuoso centrocampista scuola Samp, che si è smaliziato match dopo match. I suoi ultimi spezzoni di gara denotano una crescita palpabile, sbattuta però sulla traversa del De Simone di Siracusa: è sulla buona strada. Voto 6,5.
Capece: Arrivato con la non leggera eredità di Capodaglio, dall’ex Cosenza ci si attendeva e ci si attende di più. La visione di gioco, con annesso piede educato, non manca; a latitare è stato spesso il dinamismo che in una squadra battagliera come quella stabiese deve essere elemento imprescindibile. Voto 5,5.
Mastalli: “C ripigliam tutt chell che è o nuost” recita una famosa citazione di Gomorra. E’ quello che ha fatto Mastalli che, dopo un inizio di stagione altalenante (nonostante la precisione sotto porta), da vero leader si è ripreso i ruolo da intoccabile della scorsa stagione. La sua maturazione è palpabile non solo nelle geometrie e nella visione di gioco ma anche negli inserimenti, nella fase di filtro e nell’atteggiamento che mostra verso compagni ed ambiente. Voto 7.
Matute: Cuore enorme per il centrocampista camerunense, che con entusiasmo si è rimesso in gioco come elemento di esperienza che deve aiutare i più giovani. Fisicamente non assistito dalla condizione fisica eccellente che richiede il suo stile di gioco, ha sempre dato il suo contributo. Voto 6.
Viola: La sensazione è che le tre giornate di squalifica iniziali lo abbiano aiutato a limare qualche eccesso caratteriale. Il calciatore che, dopo l’assenza forzata, è rientrato in campo è scintillante. Centrocampista completo: dinamismo da interditore e piedi da regista, in grado di colpire sia con la sciabola che col fioretto. Il numero 15 è la proiezione in campo del suo allenatore, da cui sta traendo i segreti per essere un centrocampista completo. Voto 7,5.
ATTACCANTI
Berardi: Ha fatto intravedere doti rilevanti sin dall’esordio stagionale, in Coppa Italia contro il Bassano, L’impatto con il campionato è stato invece più duro ed ha mostrato come il fantasista sanmarinese debba, comprensibilmente, crescere; nel suo repertorio restano colpi importanti e su cui poter contare. Voto 6.
Canotto: Quando dimentica la vocazione a voler risolvere le gare da solo è un esterno che garantisce giocate ad effetto e gol come pochi. Le aspettative alte dovute al suo arrivo sono state soddisfatte a tempo debito, dopo un periodo di adattamento al gioco di Caserta ed all’ambiente. Ad oggi, decisivo per le sorti della squadra. Voto 7.
Costantini: Stesse considerazione fatte per Berardi. Precampionato da incorniciare che si scontra con la complessità e la durezza del girone più competitivo del campionato di Serie C. Voto 6 di incoraggiamento.
D’Auria: Prima che Caserta e Ferrara trovassero la formula magica del 4-2-3-1, anche il giovane esterno napoletano ha avuto le sue occasioni, probabilmente non sfruttate però appieno. Difficile, ora, sovvertire le gerarchie che si sono create. Voto 5,5.
Lisi: Una testarossa con il motore diesel. Dopo un inizio di stagione pigro, causa motivazioni a intermittenza, l’esterno romano è tornato ad essere il gladiatore della Juve Stabia. Meno presente in zona gol rispetto alle scorse stagioni ma più incisivo in fase di assist e nelle altre zone di campo, dove lo si vede spesso scalare nel ruolo ormai non nuovo di centrocampista. Voto 7.
Paponi: Da emblema del mercato sbagliato dello scorso gennaio a trascinatore, capocannoniere e numero 10. L’ex Latina ha deciso in estate di non abbandonare la sfida accettata mesi prima, venendo incontro alle esigenze della società; in campo combatte e sprona i compagni, dall’alto anche di una presenza in zona gol ritrovata. Non è un caso che i quasi due mesi di assenza siano coincisi col periodo di flessione della squadra. Voto 7,5.
Simeri: Il “Marotta” di questa stagione. Al suo primo, vero, campionato (dopo qualche timido assaggio) tra i professionisti non ha pagato lo scotto del salto di categoria, distinguendosi subito per voglia di combattere, grinta e fame di arrivare lontano. Quando è in campo dà tutto, mentre quando è fuori scalpita, in modo giusto, per tornare a fare gol: un carro armato. Voto 7.
Strefezza: Oggetto quasi misterioso fino al cambio di modulo che ha rigenerato lui più di tutti. Baricentro basso, tanta qualità e forza fisica gli consentono di non soffrire i contrasti con gli avversari, senza dimenticare di innescare i compagni. L’abito da fantasista puro sembra fatto a misura per lui. Voto 6,5.
ALLENATORI
Caserta/Ferrara: Hanno plasmato una squadra con una solida identità di gioco e motivazioni da vendere. Nonostante le tante difficoltà di inizio stagione (la mancanza del Menti e la poca considerazione da parte dell’ambiente locale) sono riusciti in tempi brevi a trovare l’undici su cui puntare. Da non dimenticare il coraggio di stravolgere il modulo provato per mesi in luogo di quello che poteva rappresentare una incognita e che invece si è rivelato lo schema in grado di far rendere al meglio gli uomini di maggiore qualità. Grazie soprattutto all’animo stabiese di Caserta, inoltre, comprendono immediatamente lo stato d’animo della tifoseria, con cui sono in totale sintonia. Voto 8.
PRESIDENTE
Manniello: Nell’indifferenza generale ha prima regolarizzato la posizione della società, mettendola al sicuro da eventuali brutte sorprese, e poi allestito una squadra con qualità e motivazioni, scovando elementi sconosciuti fino a pochi mesi fa. L’amarezza per l’epilogo della scorsa stagione non ha intaccato la sua sana follia che lo porta a rincorrere quel sogno realizzato solo sei anni fa. Voto 10.
Raffaele Izzo