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Italia, c’è l’accordo sui migranti: l’Italia non è più sola in UE

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Italia, c’è l’accordo sui migranti: l’Italia non è più sola in UE

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l Premier Giuseppe Conte può ritenersi soddisfatto alla conclusione del summit europea: “E’ stato un lungo negoziato, ma l’Italia da oggi non è più sola”.  I partners dell’ Ue a quanto pare, hanno recepito e sottoscritto molte delle richieste del piano in dieci punti presentato da Roma.

Sono da poco passate le 4.30 quando il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, dopo una maratona di trattative durata 13 ore in totale, otto e mezzo delle quali dedicate ai migranti, annuncia l’accordo a 28 sul dossier migranti. Poco dopo i leader iniziano ad uscire alla spicciolata dal palazzo del consiglio europeo.

Si legge nel documento: “I paesi devono prendere tutte le misure necessarie e collaborare strettamente tra di loro per contrastare i movimenti secondari”. Si tratta ora di capire se basterà al ministro falco Horst Seeheofer. Il più analitico è Conte, il professore, che cita uno ad uno gli articoli del documento sull’immigrazione. Primo fra tutti il principio secondo il quale “chi arriva in Italia, arriva in Europa”, ma anche il rifinanziamento del Fondo fiduciario per l’Africa; la necessità di riformare il regolamento di Dublino; l’apertura di centri di sbarco e accoglienza nei Paesi terzi e quelli volontari in Europa. Sui quali, assicura Conte, ci riserveremo una eventuale decisione “al livello governativo in modo collegiale” ma, precisa, “direi che non siamo assolutamente invitati a farli”. Il premier assicura che l’Italia è soddisfatta, “è stata una lunga trattativa”, dice lasciando il palazzo quando ormai albeggia, ma da questo vertice esce un’Europa più responsabile e solidale”.

Scettico è il ministro dell’Interno Salvini: “Non mi fido delle parole vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato ‘viva l’Europa viva l’Europa, ma poi paga l’Italia. Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono”, fermo restando che i “principi fondamentali era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l’Italia, in investimento vero in Africa e non a parole”.  Salvini annuncia poi che che le navi delle Ong “non vedranno più l’Italia se non in cartolina”, ribadendo il no all’accesso ai porti per le navi umanitarie. “Ora ci sono due navi davanti alla Libia di Proactiva Open Arms – ha aggiunto Salvini – chiedo che oggi stesso pubblichino l’elenco dei finanziatori”. Loro e le altre ong, ha concluso, “fanno politica, mi danno del razzista e del fascista ma,come dicono i militari italiani e libici, aiutano gli scafisti”.


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