Le sue parole
Gökhan Inler, ex centrocampista del Napoli e attualmente al Başakşehir, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
Nel 2011 sposò il progetto di De Laurentiis: «I risultati parlano per lui. La crescita è evidente, ha vinto stando attento al bilancio. Anche se…».
Deluso da qualcosa? «Mi sarei aspettato maggior riconoscenza quando andai via. Perlomeno un “grazie”. Provai a chiamarlo, nessuna risposta. E questo accadde anche ad altri miei ex compagni».
Il Napoli di oggi le piace? «Gioca un calcio bellissimo e per lo scudetto non è finita: sei punti sono tanti, ma c’è ancora lo scontro diretto. La piazza meriterebbe il titolo».
Juve ancora avanti: cosa manca per colmare il gap? «Le strutture. Il centro sportivo è migliorato ai tempi di Benitez, ma c’è ancora da fare. Stesso discorso per lo stadio, anche se il calore del pubblico diminuisce questo divario».
Alcuni, però, talvolta lo considerano un problema. «Basta saperlo gestire, se preso nel modo giusto può rappresentare un’arma vincente».
Lei e Sarri insieme solo per poco durante il ritiro 2015. «Un dispiacere andar via, Napoli è una città che ho sempre amato. Il mister è forte e mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, ma a Leicester abbiamo scritto la storia. Quanto fatto con Ranieri resterà per sempre».
Mazzarri e Benitez: differenze? «Con Mazzarri ho fatto il salto di qualità: è eccezionale nel preparare le partite. Benitez, invece, è un allenatore internazionale. Senza di lui Reina, Albiol, Callejon e Higuain non sarebbero mai arrivati».
Forse Mazzarri l’avrebbe voluta a Milano… «C’è sempre stato qualcosa con l’Inter, anche prima. Ci fu un momento in cui fui a un passo, poi qualcuno si oppose».
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