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Castellammare di Stabia

Il conflitto in Ucraina: la situazione a questa notte

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Il conflitto in Ucraina. Dichiarata la farsa di una tregua per i corridoi umanitari: ma come? Dove? Per dove? Per chi? E per gli ammalati, i disabili ecc? Come farebbero?. Intanto i russi, al Sud, sono vicini ad una seconda centrale nucleare.

La tregua partirà alle 10 del mattino (ora di Mosca, ore 7 qui da noi) per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha.
A questo scopo il ministero della Difesa russo afferma che, in accordo con le autorità ucraina, sarà attuato un “regime di silenzio” (tregua) per consentire alla popolazione civile di lasciare le due città attraverso “corridoi umanitari”, ma non ci sono ancora conferme ufficiali dalla parte ucraina.

Il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko aveva denunciato, ieri, che la città era allo stremo, senza acqua, elettricità e riscaldamento e assediata dalle truppe russe e aveva chiesto corridoi umanitari per consentire ai civili di allontanarsi in sicurezza.

Intanto le truppe di Putin, secondo quanto affermato dall’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, le forze armate di Mosca si stanno avvicinando, (sarebbero a 32 chilometri), alla seconda centrale più grande dell’Ucraina, quella di Yuzhnoukrainsk e la Russia afferma di aver distrutto oltre 2.000 installazioni militari ucraine dall’inizio di quella che Mosca definisce “l’operazione speciale”.

La Russia afferma di aver distrutto oltre 2.000 installazioni militari ucraine dall’inizio di quella che Mosca definisce “l’operazione speciale”. Annunciata una tregua per corridoi umanitari.

Sul fronte delle trattative il presidente russo Vladimir Putin ha manifestato la sua disponibilità ad un terzo round di colloqui negoziali che potrebbe avere luogo oggi o domani “a condizione che tutte le richieste russe siano soddisfatte”.

 Lo avrebbe detto lo stesso Putin nel colloquio telefonico avuto con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

A riferirlo. è stato il Cremlino, che ha elencato durante la telefonata le sue condizioni,

  1. dalla “smilitarizzazione” e “denazificazione” dell’Ucraina,
  2. allo status neutrale e non nucleare del paese.
  3. Mosca chiede anche che la Crimea, annessa all’Ucraina nel 2014, sia riconosciuta come territorio russo
  4. e che sia esercitata la sovranità entro i confini amministrativi delle regioni separatiste di Luhansk e Donetsk.

Per concludere, si segnala anche un Warning Nato: ‘A rischio anche Georgia, Bosnia e Moldavia’.


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