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Castellammare di Stabia

Guido Pagliuca: Ho origini campane e sono orgoglioso di essere l’allenatore della Juve Stabia

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a Juve Stabia oggi ha presentato alla piazza il nuovo allenatore, Guido Pagliuca, arrivato a Castellammare di Stabia dopo l’esperienza prima con la Lucchese e lo scorso anno con il Siena.

Apre la conferenza di presentazione il D.T. Matteo Lovisa che da responsabile dell’area tecnica delle Vespe ha scelto Guido Pagliuca per dirigere la squadra che prenderà forma nei prossimi giorni e che lotterà nel prossimo campionato di Serie C 2023-2024.

Queste sono state le sue parole:

“Porto i saluti del Presidente che per impegni lavorativi non è potuto essere qui con noi. Voglio ringraziarlo perché ci sta facendo lavorare nelle condizioni migliori possibili, garantendo il rinnovamento necessario per questa nuova stagione. Ho scelto Guido Pagliuca come allenatore della Juve Stabia perchè è un profilo adeguato per iniziare un percorso sia tecnico sia umano.

Il Mister non ha bisogno di grandi presentazioni. Oggi è la sua giornata e io sono abituato a parlare poco, perchè è più importante agire. Stiamo pensando a lavorare. Nei prossimi giorni poi ci sarà modo di parlare del mercato. Stiamo lavorando per portare giocatori a Castellammare funzionali per la piazza e per il progetto che ha in mente la società.”

A seguire le parole del neo tecnico della Juve Stabia, Guido Pagliuca, ci svelano le intenzioni, le sensazioni e gli obiettivi del mister per il prossimo campionato:

Mi fa piacere conoscervi. Sono contento di essere arrivato in una piazza importante. Cercherò di guidare questa squadra con grande determinazione e passione. Ringrazio il Presidente ed il Direttore Lovisa per questa possibilità nel mio percorso di crescita. Lavorerò per ripagare la fiducia avuta.

Ho origini campane, mio padre è nato ad Aversa vissuto a Napoli e poi in costiera amalfitana. Sono orgoglioso di lavorare per la Juve Stabia.

Con il direttore abbiamo grande comunicazione insieme al Presidente e stiamo condividendo tanto.

E’ un piacere lavorare con il direttore.

Il mio modo di giocare? La base prevede 4 difensori e 3 centrocampisti, mentre per l’attacco dovremo vedere in base alle caratteristiche dei calciatori che arriveranno.

4-3-3, 4-3-2-1, ecc. sono solo numeri, dobbiamo essere bravi a costruire una squadra solida. Giorno dopo giorno con il lavoro andremo a delineare il profilo della Juve Stabia.

Per me il calcio è un gioco organizzato e responsabile: gioco perché ogni calciatore si deve divertire giocando e deve farlo con il sorriso sulle labbra, solo così può rendere a meglio. Allo stesso tempi deve essere organizzato e responsabile perchè solo lavorando si può ottenere il massimo.

Voglio giocatori dalle grandi doti morali, che fanno del lavoro quotidiano un valore aggiunto per la squadra per il gruppo e per la propria crescita.

Responsabile perchè ci dobbiamo lavorare sodo, per i tifosi e per questa piazza molto importante.

Chi ha grande senso di appartenenza e di responsabilità, può stare bene.

Guido Pagliuca e i motivi che lo hanno portato a scegliere la Juve Stabia:

L’organizzazione che il presidente e il direttore vogliono dare a questa annata mi ha convinto, così come la condivisione degli obiettivi e come arrivarci.

Vogliamo creare un calcio piacevole da vedere sia quando si è in possesso della palla sia quando si è senza palla. Bisogna essere propositivi sempre evidenzandio le caratteristiche della squadra in tutte le partite. Voglio una squadra che lotta per tutto il campo e per tutti i 90 minuti di gioco.

Penso che per far rendere al meglio una squadra tutte le componenti devono essere unite.

Tutti noi siamo consapevoli del campionato che andremo ad affrontare facendoli rendere al meglio.

L’unione del gruppo e dell’ambiente:

Chi scende sul campo si deve sentire riconosciuto da tutti: dai tifosi, dai giornalisti, dalla piazza.

Un articolo di giornale può creare entusiasmo nel gruppo e per noi dello staff sarà poi più semplice entrare nella mente di ogni calciatore.

Una sinergia di tutta la piazza è un principio importantissimo per il nostro cammino.

I primi a fare il massimo per far incollare le parti dobbiamo essere noi in campo.

Se arriviamo al 27 di agosto e le parti sono unite e ci presentiamo alla prima di campionato, sono convinto che faremo bene.

Il carattere

C’è del vero nel mio essere focoso. Sono una persona accesa e passionale che sente la responsabilità della maglia che indossa e della piazza in genere. Spesso la domenica mi lascio trasportare dalla passione.

Oltre a questa mia caratteristica posso dire anche che sono una persona seria, onesta, un lavoratore.

L’anno scorso ho vissuto un anno difficile. Grazie all’aiuto di uno staff e dei giocatori che ho allenato siamo riusciti a portare la barca in porto, con la conquista dei playoff (poi persa per i punti di penalizzazione) in una situazione però molto difficile come togliere dei punti. Un anno formativo anche a livello caratteriale.

Su chi resta e chi va dell’attuale rosa

Stiamo facendo delle valutazioni per i giocatori anche in base al piacere degli stessi calciatori. Sono valutazioni che ci aiuteranno a capire i profili giusti. Alla base abbiamo messo la risorsa umana. Stiamo guardando le scorse partite, vedere un giocatore in video non è come poterlo allenare.
Dobbiamo essere bravi a fare questa valutazione e capire cosa ci può essere diverso nei vari gironi. La mia idea di gioco e costruire da dietro per portare la palla avanti pulita. Allo stesso tempo la fame di giocare bene, i principi fanno la differenza.

Le ambizioni del neo tecnico della Juve Stabia, Guido Pagliuca

Ambizione è tanta mantenendo un profilo umile. Nel calcio di oggi è determinante lo studio e nel credere in ciò che si fa. La Juve Stabia deve fare la differenza con l’unione tra le parti, l’unione di intenti, il lavoro settimanale. Siamo tutti ambiziosi. La Presidenza è lungimirante e cerca di costruire qualcosa per la Juve Stabia.

Sulla necessità di riaccendere l’entusiasmo

Penso che il passaparola ci aiuterà. Le persone che vengono piano piano attraverso l’atteggiamento, l’attaccamento alla maglia , l’appartenenza, si entusiasmano per sentirsi rappresentati da calciatori che lottano. Conta tantissimo l’unione tra tutti noi.

Il Menti è uno stadio che guardavo e che ho sempre visto bello perché pieno di tifosi.

Sono stato il secondo di Baroni quando allenava la Cremonese e sia all’andata a Cremona e sia al ritorno a Castellammare ho visto sempre un grande tifo.

A margine della conferenza stampa siamo riusciti a carpire che nello staff della Juve Stabia ci sarà come secondo allenatore una vecchia conoscenza del calcio stabiese: Nazzareno Tarantino, uno degli eroi della promozione storica in B del campionato 2010-2011.


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