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Corte dei conti: rischio di non spendere i fondi del Pnrr

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La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con Deliberazione n. 47/2022/G ha rilevato che con il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) l’Italia nel 1° semestre 2022 ha raggiunto tutti gli obiettivi, tuttavia, non appare scontato che le pubbliche amministrazioni riescano a spendere i soldi che l’Unione europea gli assegna.#pnrr #cortedeiconti #finanziamentoeuropeo #13agosto

Corte dei conti: rischio di non spendere i fondi del Pnrr

Mancherebbero infatti competenti risorse umane e assistenza tecnica per portare avanti i progetti che riguardano argomenti di rilevante importanza, quali l’ambiente, la salute, il lavoro e più in generale lo sviluppo socio-economico.

Secondo i Magistrati contabili, le amministrazioni centrali dello Stato hanno reagito positivamente al primo impatto con il PNRR, con il conseguimento pressoché totale degli obiettivi previsti dal Piano ma l’attenzione sulla sua esecuzione resta particolarmente elevata e il giudizio complessivo sul 2022 potrà delinearsi solo a fine anno.

La Corte dei conti nella sua relazione ha riportato gli esiti delle analisi svolte, attraverso un campionamento qualitativo e quantitativo, sullo stato di attuazione di 31 su 45 degli interventi ricompresi nel PNRR e sul conseguimento degli obiettivi previsti per il primo semestre 2022.

Corte dei conti: rischio di non spendere i fondi del Pnrr

Il controllo eseguito dalla Corte si è svolto seguendo le specifiche cadenze temporali previste per la realizzazione degli interventi connessi al Piano, con precisa attenzione sui temi della tutela ambientale e della salute, delle politiche del lavoro e dello sviluppo sostenibile, della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione, dell’istruzione, dell’inclusione e del sostegno sociale.

Malgrado il dato formale positivo, nei settori esaminati sono emerse sostanziali criticità, in un contesto, come quello attuale, che ha visto modificare il quadro economico finanziario rispetto alle previsioni iniziali, determinando l’emersione di elementi di incertezza destinati ad influenzare il rialzo dei costi di realizzazione di alcuni progetti.

La Corte dei conti ha rilevato che con il Pnrr l'Italia nel 1° semestre 2022 ha raggiunto tutti gli obiettiviIn tale prospettiva, la Corte ha sottolineato il permanere di difficoltà notevoli nella capacità di spesa delle singole amministrazioni, a dimostrazione del fatto che una maggiore disponibilità ed un maggior impiego di risorse non corrispondono automaticamente a reali capacità di sviluppo. Un aspetto, quest’ultimo, da valutare in un lasso di tempo più ampio, che consenta di elaborare previsioni sull’impatto reale degli interventi del PNRR sul PIL.

Il rafforzamento delle strutture amministrative e l’adeguatezza delle risorse umane in corso di reclutamento – ha specificato la Magistratura contabile – costituiscono elementi essenziali ai fini dell’attuazione degli interventi, così come adeguate attività di assistenza tecnica che garantiscano lo svolgimento delle azioni connesse alla realizzazione degli obiettivi.

Le osservazioni della Corte, su questo punto specifico, si sono focalizzate sulla necessità di superare la questione della finanziabilità dell’assistenza tecnica, attualmente non finanziabile con i fondi del PNRR.

Molto potrà essere fatto, a parere della Corte, con l’introduzione, nel giugno scorso, del nuovo portaleCapacity Italy”.

La Corte dei conti ha rilevato che con il Pnrr l'Italia nel 1° semestre 2022 ha raggiunto tutti gli obiettiviSul versante attuativo degli interventi sul territorio – ha rilevato la Corte – è richiesta, soprattutto in alcune aree del Paese, un’azione di razionalizzazione che assicuri uniformità e omogeneità di presidio e di offerta di servizi, oltre a consentire lo svolgimento di efficaci controlli sui flussi di risorse e sul raggiungimento degli obiettivi finali.

Alla conclusione del Piano, per governare il ritorno a una gestione ordinaria priva delle attuali, ma momentanee, disponibilità legate alle risorse europee, sarà fondamentale garantire la stabilizzazione dei flussi finanziari destinati alle amministrazioni, anche per evitare la messa in sofferenza delle imprese che hanno tarato organizzazione e strategie aziendali sull’attuale entità degli stimoli economici e finanziari.

Sebastiano Adduso

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