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Consiglio Ue, via libera alle norme anti elusione

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Gli Stati membri avallano il progetto anti elusione della Commissione per imbrigliare le multinazionali che sfruttano le falle nella normativa fiscale per ridurre il loro conto all’Erario

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ia libera dal Consiglio Ue alla proposta di direttiva della Commissione sul pacchetto anti elusione delle multinazionali, uno dei tasselli del set di misure proposte a inizio anno dall’esecutivo Ue. Proposte sulle qualia il Parlamento aveva chiesto alcune strette maggiori.

L’ok è stato ufficializzato in un comunicato di martedì mattina, nel quale si ricordano i cinque principali ambiti di intervento:

  • Le multinazionali organizzano prestiti infra-gruppo con tassi gonfiati, per abbassare gli utili dove vengono più tassati e spostarli nei paradisi fiscali. La direttiva prevede di limitare la possibilità di dedurre gli interessi passivi sui prestiti, per scoraggiare queste prassi.
  • Spostare la residenza fiscale in Paesi a tassazione favorevole è un altro espediente diffuso: per combatterlo si punta sulla “exit taxation”, far pagare salato il trasloco ai fini elusivi
  • I pianificatori fiscali delle grandi società sono molto abili a infilarsi nei buchi della normativa, ma una regola anti-abusi dovrebbe dare maggior libertà di movimento alle Autorità fiscali locali per negare i benefici rincorsi solo per abbattere il conto dell’Erario.
  • La regola sulle controllate straniere (CFC), spesso localizzate in Paradisi fiscali, dispone che anche alla società domiciliata in un Paese dal Fisco amico si applichi la tassazione prevista per la controllante in un regime “normale”.
  • Spesso gli Stati non sono coordinati tra di loro e le grandi società riescono a sfruttare doppie deduzioni o infilarsi nei meccanismi fiscali poco oliati, sfruttando benefici impropri. Le regole contro questi “hybrid mismatches” dovrebbero limitare questi episodi.

Il Consiglio aveva affrontato la proposta di direttiva nella riunione del 17 giugno, lasciando tempo fino alla sera del 20 per sollevare eventuali critiche. Una sorta di silenzio-assenso che ha portato al via libera odierno. La direttiva passerà quindi a una prossima riunione per l’adozione.

Dal commissario Pierre Moscovici, principale fautore del pacchetto, un immediato comunicato di ringraziamento per la decisione dei Paesi membri: “L’accordo di oggi è un colpo sicuro contro le società che eludono le tasse. Troppo a lungo alcune aziende sono state messe in condizione di sfruttare i differenti sistemi fiscali per evitare di pagare miliardi di euro di tasse”.

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