Per il ciclismo, una corsa che si è rivelata addirittura più dura di quanto ci si aspettava: dopo gli uomini, anche le donne pagano duramente il circuito di Vista Chinesa per la prova in linea delle Olimpiadi di Rio. Più che la salita, con pendenze arcigne, a fare la differenza è la discesa, che con qualche goccia di pioggia ha creato davvero grossi guai alle atlete. Una drammatica caduta è costata all’olandese Van Vleuten non solo la vittoria che sembrava essere in cassaforte, ma anche un brutto infortunio che è ancora da identificare. Visto che il ciclismo prende e poi dà, l’Olanda è riuscita a trionfare lo stesso, grazie ad Anna Van Der Breggen che si è imposta al termine di uno sprint clamoroso sulla svedese Emma Johansson e sull’italiana Elisa Longo Borghini, autrice di una prova maiuscola.
Dopo una leggera fase di studio la prima coraggiosa ad andare all’attacco è stata la belga Lotte Kopecky, che ha guadagnato da subito un paio di minuti sul gruppo, che con il passare dei chilometri sono arrivati fino a 4′. La tedesca Kasper ha provato ad andare al contrattacco, ma la sua azione in avanscoperta è durata davvero pochi minuti. La prima importante mossa è stata quella di Van Dijk(Olanda), Armstrong (USA), Plichta (Polonia) e Bronzini (Italia), che sul circuito di Grumari hanno cambiato passo, costringendo il gruppo tirato dalla Gran Bretagna all’inseguimento. Nel secondo passaggio sulle salite di Grumari il plotone si è definitivamente spezzato sotto la spinta dell’Olanda, ma fino a circa 50 chilometri dal traguardo le emozioni sono rimaste poche.
Azione fondamentale a 33 dall’arrivo: Elena Cecchini si è avvantaggiata con Vos (Olanda), Ferrand-Prévot (Francia), Jasinska (Polonia), Elvin (Australia), Vekemans (Belgio) e Worrack (Germania), tutte atlete di grandissima caratura mondiale. Per loro 1′ di vantaggio massimo sul gruppo principale. A ricucire la situazione è stato questa volta lo squadrone statunitense con Mara Abbott, che si trovava esclusa dal tentativo di fuga. L’andatura pazzesca della ciclista americana ha fatto differenze incredibili nel plotone di testa: staccate tantissime delle favorite annunciate come Vos (Olanda), Guarnier (USA), Amialiusik (Bielorussia) e Armitstead (Gran Bretagna). A 20 chilometri dal traguardo ad attaccare è stata l’olandese Anna Van Der Breggen, seguita da una fantastica Elisa Longo Borghini. L’attacco ha distrutto ancor di più il gruppo e sul finale dell’ultima ascesa sono rimaste davanti soltanto quattro atlete: una statunitense Abbott (USA), due olandesi Van Vleuten e la sopracitata Van Der Breggen ed un’italiana,Elisa Longo Borghini. A 18 dal termine Van Vleuten e Abbott sono riuscite a staccare le altre due contendenti, raggiunte da una Johansson in rimonta.
Nella discesa di Vista Chinesa, bagnata da qualche goccia di pioggia, è successo di tutto. In prima battuta Van Vleuten ha staccato la compagna di fuga Abbott, poi, proprio in una delle ultime curve, l’olandese è finita a terra con un bruttissimo salto mortale. A ritrovarsi davanti in solitaria, con una situazione parallela a quella di Majka negli uomini, è stata la Abbott. Gli ultimi 8 chilometri di pianura sono stato un lunghissimo inseguimento tra la Abbott e le tre inseguitrici. Lo splendido lavoro di Elisa Longo Borghini nell’ultimo chilometro è stato utile a raggiungere e staccare la statunitense: l’azzurra allo sprint non ne ha avuto per giocarsi l’oro, ma ha conquistato un bronzo magnifico. A prendere l’oro è l’Olanda con Anna Van Der Breggen che in volata ha preceduto la svedese Emma Johansson. Solo quarta, dopo aver sognato per chilometri, la vittoria, la Abbott.
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Foto: Pier Colombo
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