La revisione del vincolo chiesta da Di Martino non può farsi, da sindaco avvierò le procedure necessarie
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astellammare di Stabia, il candidato Sindaco de Angelis per il Pd, si espresso in merito alla questione Varano, essendo anche in disaccordo con l’opinione espressa con il candidato Sindaco per le liste civiche, Di Martino.
In un comunicato di Massimo de Angelis, si legge: «Il patto con la Soprintendenza Archeologica per la rimozione e/o revisione del vincolo archeologico invocato dal candidato Sindaco Andrea Di Martino al fine di definire le numerose pratiche di Condono Edilizio della zona di Varano, non rappresenta il modo corretto per risolvere quei problemi. Questo patto non potrà mai essere accettato dalla Soprintendenza. Infatti l’ufficio Legislativo del MIBACT con nota del 02/03/2016 si è già espresso in tal senso chiarendo che “eliminare e/o declassificare i vincoli esistenti sulla collina di varano nel caso di assenza di rinvenimenti archeologici, al fine di semplificare le numerose pratiche di condono, non si concilia con la disciplina di tutela, in quanto proprio lo strumento del vincolo, pur in presenza di numerosi interventi contra legem, appare idoneo a garantire, se non la riqualificazione dell’area, almeno la sua migliore conservazione pro futuro, concorrendo a limitare l’abusivismo dilagante”.
Lo stesso Ufficio Legislativo ha invece chiarito che “la presenza del vincolo archeologico non rende ex se inammissibile il rilascio del condono, ma lo subordina esclusivamente al parere favorevole dell’autorità preposta alla sua gestione…Pertanto, attraverso una gestione oculata, proporzionata e ragionevole del vincolo, in sede di parere ai sensi dell’art. 32 della L.47/85, potrebbe ben essere possibile conseguire gli obiettivi dell’amministrazione Comunale, di soluzione del problema del condono nelle aree in questione, con la conservazione dei vincoli”.
Pertanto, tenendo ben presente che la tutela, conservazione e valorizzazione del sito archeologico Stabiese, non può prescindere dalla risoluzione delle numerose pratiche di condono edilizio pendenti e che coinvolgono centinaia di famiglie residenti nel quartiere di Varano, da sindaco, al fine di risolvere realmente l’annosa “questione Varano”, assumerò l’impegno di avviare le procedure per la definizione di un protocollo di intesa con la Soprintendenza Archeologica, da redigersi in osservanza dei criteri già indicati dall’Ufficio Legislativo del MIBACT, nonché in osservanza di quanto rilevato dalla giurisprudenza in materia e nel rispetto delle linee di indirizzo già espresse dal Consiglio Comunale.
Inviteremo pertanto la Soprintendenza Archeologica a procedere alla verifica di compatibilità degli interventi edilizi oggetto di condono con il vincolo imposto, anche a seguito degli esiti delle necessarie indagini archeologiche da farsi tramite strumenti quali il georadar, verificando così realmente la presenza di reperti all’interno delle aree interessate dalle costruzioni oggetto di condono edilizio.
Vogliamo dare una risposta concreta ai cittadini di Varano, una risposta inattaccabile e definitiva della problematica “condono” per poter procedere, così come rilevato dalla stessa Soprintendenza con una sua nota del 19/03/2015 “ad assicurare la conservazione del patrimonio archeologico ivi esistente, nonché la tutela delle sue condizioni di ambiente e di decoro, cercando al contempo di salvaguardare, mediante idonee prescrizioni, quelle esigenze abitative che, nell’area hanno dato luogo ad episodi urbanistico edilizi non autorizzati, nella misura in cui, beninteso, detti episodi non interferiscano con i contesti di giacenza delle testimonianze archeologiche presenti nell’area”».
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