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Amalfi, il premio della lotteria parrocchiale è un maiale: insorgono i vegani

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Gli attivisti di Veg in Campania attaccano una lotteria organizzata dall’Unità Pastorale di Lone – Pastena – Pogerola di Amalfi che ha come premio un maiale

Gli attivisti di Veg in Campania attaccano una lotteria che ha come premio un maiale. «Si terrà domani, lunedì 13 agosto, una lotteria organizzata dall’Unità Pastorale di Lone – Pastena – Pogerola di Amalfi che, tra biciclette ed oggetti di arredo, vede nei premi anche un “maiale da 100 chilogrammi” – scrivono gli attivisti – omettendo tra l’altro di precisare se l’animale verrà consegnato vivo o morto. Colpisce e purtroppo non delude che a mettere in campo tali iniziative sia la Chiesa cattolica che invece dovrebbe, attraverso i suoi rappresentanti, professare valori come il rispetto per tutte le creature del Creato e l’amore verso il prossimo. E stupisce ancora di più che si tratti di una pesca dal titolo “Tutti insieme per la solidarietà”».

Secondo gli attivisti «l’empatia dovrebbe essere sempre un imprescindibile valore da trasmettere, mentre in nome della beneficenza assistiamo ad una manifestazione non rispettosa del diritto alla vita ed alla libertà di ogni essere senziente, che di fatto legittima, soprattutto alle giovani generazioni, lo sfruttamento dei soggetti più indifesi della società». E lanciano un appello al monsignor Orazio Soricelli, Arcivescovo della Diocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni chiedendo: «di sostituire il primo premio con un oggetto inanimato. E, contestualmente, auspichiamo che l’amministrazione comunale di Amalfi prenda esempio da numerosi Comuni, tra cui quello della stessa città di Salerno, che vieta di utilizzare e offrire animali di qualsiasi specie, sia cuccioli che adulti, in premi o vincita di giochi»
Proseguono gli attivisti, che fanno appello anche al sindaco Daniele Milano  «di seguire l’unica direzione in sintonia con una società che si autodefinisce civile, ovvero di non concedere l’autorizzazione a questo genere di eventi, che nulla hanno a che spartire con la solidarietà e rappresentano invece l’ennesima manifestazione di sopraffazione dell’uomo sulle altre specie».

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