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Alimenti: data di scadenza e “possibile” consumo

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Alimenti. Cibi scaduti Fino a quando li si può consumare oltre la data di scadenza: il latte si può bere 2 giorni dopo, lo yogurt anche 7, per uova e mozzarella meglio anticipare di 10 giorni.

Note sulla “Data di scadenza” dei prodotti alimentari:

bisogna distinguere tra quelli che, sulle confezioni, riportano in etichetta la dicitura  “Da consumarsi entro il…” seguita dall’indicazione del giorno e del mese entro il quale bisogna consumare il prodotto e quelli con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il…

Altra nota che vi evidenziamo riguarda le condizioni della confezione e della sua conservazione. L’intervallo di tempo indicato sulle confezioni è infatti strettamente correlato al rispetto della catena del freddo, alla qualità della materia prima e alla tecnologia di produzione e confezionamento.

Per questo motivo, ad esempio, durante i mesi estivi conviene anticipare di 24 ore il consumo degli alimenti più delicati come l’insalata pronta in busta, perché se rimane qualche ora a temperatura ambiente le foglie si afflosciano e perdono fragranza.

Si raccomanda di prestare attenzione ad ogni particolare (date ed indicazioni, condizioni di conservazione e della confezione ecc) al fine di evitare spiacevoli sorprese (ed anche intossicazioni) a scapito della nostra salute e sicurezza, come anche di sprecare cibo ancora utilizzabile a scapito delle nostre finanze. per cui RIBADIAMO:

  1. Dal momento in cui la data di scadenza viene superata, il consumo dell’alimento può essere pericoloso per la salute a causa della proliferazione di batteri. Per questo motivo, la legge vieta la vendita di prodotti alimentari la cui data di scadenza sia stata oltrepassata.
  2. Nel caso di prodotti alimentari non soggetti a rapida deperibilità, la dicitura “da consumarsi entro” viene sostituita dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” seguita dal cosiddetto termine minimo di conservazione (anche TMC); quest’ultimo è un termine temporale che indica fino a quando un alimento mantiene, se conservato adeguatamente, le sue specifiche caratteristiche.

A

d ogni buon conto, precisando che nessuna responsabilità potrà a noi essere riportata per un uso improprio o scorretto di queste note (che tale, e solo tali sono e vogliono essere) vi riportiamo anche alcune note che potrebbero essere utili in caso di “incidenti” d’uso

Intossicazioni da cibi scaduti

Se si ingerisce del cibo scaduto rispetto all’indicazione dell’etichetta, possono manifestarsi alcuni sintomi, da fastidiosi, ma altrettanto innocui e passeggeri, come mal di pancia e malessere, fino a quelli più seri, che compaiono in caso di intossicazioni e tossinfezioni alimentari. Sintomi più gravi come vomito, dissenteria, nausea e febbre possono manifestarsi dopo aver ingerito alimenti scaduti o contaminati da microrganismi pericolosi, come virus, batteri o funghi.

Accortezze e consigli

Nel caso di confezioni aperte si deve verificare che sull’alimento non siano presenti muffe e che abbia un bel colore, nonché un buon odore. Nel caso di confezioni sigillate si deve far attenzione a cattivi odori o rigonfiamenti della confezione. Nei mesi più caldi gli alimenti tendono a deperire più velocemente. È quindi utile consumarli senza attendere la data di scadenza.

Alimentipedia non si assume alcuna responsabilità per possibili intossicazioni da cibo scaduto in quanto non può garantire la buona conservazione dello stesso.

Vediamo ora come comportarsi con alcuni cibi, valutando quando è opportuno posticipare o anticipare.

Alimenti con data di scadenza (*)

Sulle confezioni compare la scritta  “Da consumarsi entro il …”

Alimento Data di scadenza rilevata Intervallo consigliato   (temperatura conservazione  inferiore a + 4°C) Perdita delle caratteristiche organolettiche se il consumo avviene nei giorni successivi Rischio microbiologico se il consumo avviene dopo la scadenza o se il prodotto è conservato male
Ricotta /Robiola 25-30 giorni meglio 5-7  giorni prima elevato poco rilevante
Insalata in busta 7 giorni meglio 1-2 giorni prima elevato poco rilevante
Latte fresco 7 giorni anche 1-2 giorni dopo poco evidente poco rilevante
Yogurt 30 giorni nessun problema 6-7 giorni dopo poco evidente nessuno, dopo 30 giorni il numero di fermenti vivi diminuisce notevolmente
Uova 28 giorni meglio  8 -10 giorni prima poco rilevante rilevante se consumate crude
Uova extra da utilizzare a crudo per maionese, creme,  dolci 7 giorni rispettare la scadenza poco rilevante irrilevante
Pasta fresca confezionata  in atmosfera modificata 
(**)
30-60 giorni 5-6 giorni dopo irrilevante irrilevante (viene cotta)
Wurstel (**) 60-90 giorni 60-90 giorni poco rilevante irrilevante (viene cotto)
Salmone crudo affumicato 30-40 giorni meglio 8-10 giorni prima poco rilevante rilevante
Salumi  in atmosfera modificata (**)
30-60 giorni rispettare la scadenza poco rilevante rilevante
Mozzarella  vaccina 4 settimane 3 settimane rilevante poco rilevante
Zuppa o brodo in tetrapack 30 giorni rispettare la scadenza poco rilevante irrilevante (se viene cotto bene)

(*) Indicazioni valide per prodotti confezionati non aperti e conservati correttamente in frigorifero

(**) Alcuni aziende riportano sulla confezione il “Termine minimo di conservazione” e la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro ….”

Considerazioni riassuntive finali

Aldilà dei consigli dati precedentemente, quando ci si trova a decidere se consumare o no un alimento scaduto, è importante verificare che la sua conservazione sia stata ottimale.

Nel caso di confezioni aperte si deve verificare che sull’alimento non siano presenti muffe e che abbia un bel colore.

Nel caso di confezioni sigillate si faccia attenzione a cattivi odori o rigonfiamenti della confezione.

Ci si ricordi infine che nei mesi più caldi, il deperimento di alcuni alimenti può essere più rapido del previsto e, conseguentemente, è consigliabile consumarli senza attendere la data di scadenza.

Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! –  Cristina Adriana Botis / Redazione


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