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Afragola, ottavo atto intimidatorio della Camorra in un mese, i Verdi: “Salvini batta un colpo”

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Afragola, ottavo atto intimidatorio della Camorra in un mese, i Verdi: “Salvini batta un colpo”

La Camorra torna ad alzare la voce ad Afragola, in provincia di Napoli. Nel giro di un mese sarebbero otto gli atti intimidatori che hanno colpito gli imprenditori della zona. L’ultima esplosione, la notte scorsa, ha danneggiato un autosalone. La tensione resta alta in città.

Ottava esplosione in un mese ad Afragola, dove i criminali hanno preso di mira un autosalone. Un ordigno è deflagrato anche a Napoli, in via Carbonara, distruggendo un deposito. La camorra sta rialzando la testa e torna a far paura, lo Stato deve rispondere senza esitazioni”. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini commentano così il fatto di cronaca di Afragola, riportato dai colleghi de IlMattino.
 “La criminalità organizzata continua ad essere un’emergenza in questi territori, è necessario che lo Stato faccia sentire la propria presenza, tutelando le migliaia di persone oneste. Spesso e volentieri, dietro questi fatti, c’è l’ombra del racket, un vero cancro che aggredisce ogni giorno l’economia dei nostri territori. Le estorsioni rappresentano un limite allo sviluppo e contribuiscono ad impoverire il tessuto imprenditoriale con tragiche ricadute sul reddito e sull’occupazione”.

La vittima dell’esplosione in via Carbonara, in un post su Facebook, si definisce ‘violentato, aggredito, sconfortato e dispiaciuto’ per il danno subito, affermando mestamente di pensare a cambiare casa. Nonostante la gravità di ciò che ha subìto mantiene la lucidità di invitare tutti a meditare sulla cattiveria che ci circonda. Dinanzi a questa sequenza di intimidazioni, aspettiamo di capire che intenzioni abbia il nuovo governo nella lotta alla criminalità organizzata. Finora abbiamo assistito solo a passerelle e accanimento contro i migranti ma nessuna risposta seria contro i fenomeni malavitosi che affliggono il nostro Paese. Il ministro dell’Interno svesta il giubbino della Polizia di Stato con cui va gironzolando da un po’ di tempo a questa parte e torni ad occuparsi del problemi legati alla sicurezza. Salvini deve capire che il suo lavoro non consiste solo ripetere concetti vuoti come “la pacchia è finita”. Anche perché per la criminalità organizzata, a quanto pare, la pacchia continua”.

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