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400 milioni di mafia e nessuno dei colleghi Onorevoli che sapeva ?

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span style="color: #ff0000;font-family: terminal, monaco, monospace">Maxi confisca per mafia ad un ex deputato regionale siciliano. Il Ministro Salvini in provincia di Messina.

Pochi giorni addietro si apprendeva su tutti gli organi d’Informazione che all’ex deputato siciliano Acante sono stati sequestrati beni per 400 milioni di euro.

Un deputato per il quale alcuni boss di Villabate avevano messo una buona parola e al quale da quel momento si aprì una rapida carriera sponsorizzata dalla mafia, divenendo direttore del mercato ortofrutticolo del Comune di Villabate (poi sciolto per inquinamento mafioso) e nel 2004 deputato nel Parlamento regionale (XIII legislatura), eletto nella lista di centro “Biancofiore” (ispirata dall’allora governatore Cuffaro).

Tre anni addietro Acanto aveva subito un sequestro preventivo pari al doppio del valore dell’attuale confisca. L’odierna confisca riguarda 25 società, tra queste le quote di Acanto dentro Motorgas e Energas, negozi di abbigliamento, una casa per assistenza agli anziani e 12 immobili tra Misilmeri e Madonna di Campiglio. E per l’appunto il loro valore arriva a 400 milioni di euro.

L’ennesima conferma che (tranne per i tanti/e reclutati/e e cortigiane/i che non possono e non vogliono vedere) siamo sempre stati governati, amministrati, gestiti e sottomessi alla mimetizzata (neppure tanto) politica mentalmente mafiosa (spesso anche dissimulata dietro un titolo istituzionale o professionale) poiché gli elettori siciliani (e italiani) da un lato siamo stati forzosamente e perfidamente assoggettati soprattutto per bisogno socio-economico, ma per un altro verso siamo anche diventati nel tempo nascostamente inclini al mercimonio, all’ipocrisia, al clientelismo, al voto di scambio, all’omertà e all’opportunismo sopra chiunque ed ogni cosa.

In poche parole i siciliani (e gli italiani) siamo gradualmente divenuti un popolo di puttane della politica che millanta legalità, limpidezza, competenza, funzionalità, dignità, onore, rispetto, ecc. mentre poi prima dell’urna si vende prono innanzi alla trasversale orda decennale di politici corrotti, boiardi deviati e rispettivi codazzi (specialmente nei media, informazione e cosiddetta cultura e ciarlatanerie varie di corte).

Ma c’è un altro aspetto che andrebbe rilevato.

L’ex On. Acanto Giuseppe la cui scheda da onorevole si trova a questo link faceva parte del Gruppo Movimento Iniziativa Popolare dell’area di centrodestra (centrodestra per adesso al Governo regionale) e tra cui c’era nel predetto Gruppo anche l’attuale deputato regionale Lo Monte (avvocato che ha militato in molti partiti, quali Democrazia Cristiana, PPI, Democrazia Europea, Unione di Centro, Movimento per le Autonomie, Italia dei Valori, Centro Democratico e, da dicembre 2015, Partito Socialista Italiano) e ora attuale rappresentante in Sicilia per Messina e provincia della Lega del Ministro degli Interni Salvini.

Ministro degli Interni Salvini che sarà nel tardo pomeriggio di martedì 14 agosto ospite a Furci Siculo (ME) del neo Sindaco Francilia, precedentemente anche segretario regionale dell’Udc, poi in area di centrosinistra con il gruppo Alternativa Popolare (della ex Ministro Lorenzini) e che dopo lo scioglimento di quest’ultimo a fine 2017, è di recente passato con la Lega quale coordinatore provinciale.

Ora (ritornando al punto) e più in generale, che non si sappia che il proprio collega faccia parte della mafia potrebbe essere verosimile, ma che non si notino 400 milioni di beni (seppure di un deputato siciliano la cui casta si è notoriamente iper-retribuita) si deve essere proprio miopi di occhi e di mente.

Pertanto, tra le diverse iniziative di questo neoGoverno 5stelle-lega, non solo mi aspetto e al più presto, che si rivedano tante norme per la Pubblica Amministrazione (TUTTA) e per la politica (TUTTA) affinché vengano riscritte in modo chiaro, serio e specialmente severo, ripristinando il necessario timore delle pene rendendo queste ultime certe e raddoppiandole fino a quintuplicarle in proporzione al livello rivestito (così anche i cittadini a loro volta emuleranno esempi forzosamente rassettati timorosi delle conseguenze), ma sarebbe anche ora che si rivaluti e si applichi la “responsabilità oggettiva” nel sistema pubblico-politico.

Non è possibile infatti continuare con una Italia (e una Sicilia) in cui tutti, dagli scranni più altri all’ultimo sgabello, come le “tre scimmiette” non vedono, non sentono e non parlano. Non si può sempre non sapere e raccontare che non si sapeva che i colleghi erano assenteisti, corrotti e persino mafiosi.

Nel nostro Diritto, l’orientamento generale caratterizza la “responsabilità soggettiva” in quei casi in cui un soggetto risulta responsabile per aver provocato un illecito, attraverso un atto doloso o colposo, imputabile alla propria condotta.

La “responsabilità oggettiva” invece individuerebbe quella situazioni in cui un soggetto è chiamato a rispondere di un illecito senza che il fatto sia stato commesso con dolo o con colpa. È necessaria comunque l’esistenza di un nesso psichico tra il fatto illecito e il comportamento dell’individuo (terzo, come ad es. la responsabilità dei genitori, tutori, animali ecc.). Aggiungerei: governanti, deputati, giudici, burocrati, funzionari, professionisti, esperti, competenti, forze dell’ordine, sindaci, assessori, consiglieri, ecc.

Insomma per responsabilità oggettiva si intende quella responsabilità posta a carico del soggetto senza che a costui possa essere addebitata colpa o dolo.

In un recente orientamento della Giurisprudenza del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria, sentenza 29 marzo – 12 maggio 2017, n. 2 (sintetizzo di seguito in modo estremo e anche da profano) si è richiamata una forma di oggettività dal momento in cui mancherebbe l’elemento soggettivo (dolo o colpa) ma sussisterebbe il rapporto di causalità e soprattutto di antigiuridicità della condotta.

In sostanza i Giudici stanno cercando di compensare al (deliberato ?) vuoto normativo lasciato dalla politica in materia di responsabilità oggettiva (nella sentenza sopra citata si trattava di un caso di responsabilità oggettiva amministrativa).

Da mero cittadino (che però ha anni di esperienza in trincea) mi aspetto dunque dal nostro neo Presidente del Consiglio (avvocato, come anche lui si qualifica) che finalmente e al più presto, si guarisca l’annosa elusione legislativa ristabilendo non solo la trasparenza, la liceità e la severa responsabilità soggettiva, ma anche quella oggettiva, nello Stato, Regioni, Enti e Comuni. Altrimenti tutto il resto rimarrà come sempre, tale e quale, omertoso e ipocrita, come prima e come da sempre in Italia (e in Sicilia).

Adduso Sebastiano.

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