Catania: Bilanci non veritieri al Comune

La Procura di Catania avrebbe notificato una trentina di avvisi di garanzia per l’anno 2013,...

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La Procura di Catania avrebbe notificato una trentina di avvisi di garanzia per l’anno 2013, tra cui ci sarebbe l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco.

La Procura di Catania guidata da Carmelo Zuccaro ha aperto un fascicolo dopo le due delibere della Corte dei Conti che hanno accertato lo stato di dissesto finanziario dell’Ente. Nel mirino degli inquirenti ci sono i bilanci partoriti durante la sindacatura di Enzo Bianco, bilanci viziati, secondo i Magistrati contabili da numerose irregolarità.

Della situazione al Comune di Catania in ordine al dissesto ci si era occupati in precedenti articoli “25 Luglio 2018 La Corte dei Conti dichiara il dissesto del Comune di Catania”, “13 Dicembre 2018  Catania, il Consiglio comunale delibera il dissesto di 1,6 miliardi”, “13 Giugno 2019 La G.di F. al Comune di Catania per il dissesto di 1,5mld. Accorata lettera del Sindaco a Conte”.

La Procura avrebbe provveduto a notificare una trentina di avvisi di garanzia per il bilancio previsionale del Comune per il solo anno 2013. Fra i destinatari ci sarebbe oltre l’ex sindaco di Catania Bianco, anche agli assessori Luigi Bosco, Saro D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Angela Mazzola, Salvo Di Salvo, Marco Consoli: e inoltre i dirigenti Ettore Di Salvo, Pietro Belfiore, Salvatore Nicotra, Alessandro Magnani, Angelo Greco e Orazio Palmeri.

Secondo quello che emerge, l’ex giunta e i dirigenti sarebbero indagati perché in concorso tra loro avrebbero attestato falsamente previsioni di entrata per il 2013 dolosamente sovrastimate.

Sono almeno 15 anni che si indaga sui bilanci preventivi e consuntivi del Comune di Catania, ma nessun amministratore è stato mai condannato, né per la voragine dei conti comunali, né per le modalità di spesa. Ma l’anno passato, la Corte dei Conti non era rimasta convinta per il modo in cui i bilanci erano stati elaborati, sicché in calce alla propria delibera 154/2018 auspicava l’intervento della Procura di Catania.

I Giudici contabili puntavano il dito contro “numerose anomalie” nella composizione del Fondo Pluriennale Vincolato (FPV). Le anomalie riguardano “la presenza, nello Fpv, di residui attivi relativi ad entrate tributarie (recupero credito ICI e TOSAP) che per loro natura non si prestano a concorrere alla determinazione del FPV poiché trattasi di entrate che presuppongono l’esistenza di un titolo giuridico al momento del relativo accertamento e per le quali l’accertamento stesso dovrebbe coincidere con la loro esigibilità”. Importi che, secondo la Corte, sono stati accertati al dicembre 2014, cancellati il 1 gennaio 2015 e che spuntano nuovamente nell’esercizio 2015.

L’opinione.

Da queste pagine abbiamo sempre sollecitato questo e il precedente Governo nazionale, ma anche quello regionale siciliano che in materia di Enti locali avrebbe un’autonomia gestionale grazie allo Statuto Speciale, a ripristinare il CoRe.Co. Molti sono i nostri articoli al riguardo. Uno per tutti “7 Aprile 2019 Mafia nei comuni, legge da cambiare. Ma cambiare pure che i cittadini non hanno alcun forzoso controllo”, nel quale è anche riportata la medesima ma autorevole dichiarazione del Procuratore Capo della Dda di Catanzaro , Nicola Gratteri, sulla necessità di ripristinare questo importane Organo amministrativo affinché ci sia un controllo sulle delibere e determine degli Enti. Molti nostri Comuni sono indebitati e questi passivi ricadono come tasse infinite e meno servizi sui cittadini.

In un recente dibattito pubblico al quale si è partecipato, per l’ennesima volta, pure a voce, si è ribadita la necessità del ripristino del Co.Re.Co. Come pure che i cittadini la devono smettere di farsi trascinare da nostalgici, cantastorie e divaganti, nella “guerra dei poveri” e ritrovare invece una sociale unitarietà quanto meno innanzi all’estorsione fiscale e ingordigie politico-pubbliche legalizzate. Personalmente infatti si ritiene un cretino, di qualsiasi derivazione intellettuale e livello, il cittadino che per mostrarsi, sclera contro i concittadini, poiché se c’è da dovere combattere, se si hanno gli attributi e contenuti, quelli da avversare sono i trasversali livelli-alti. E se si materializzasse certa paventata normativa di questi giorni sul pignoramento fiscale dei cittadini, quindi dei conti correnti, da parte degli Enti, sapendo per epseprienza in trincea quali profittatori, mercenari, squillo, delinquenti, corrotti, professionisti senza deontologia e scrupoli, ecc. che svolazzano da decenni attorno ai nostri Comuni, so già che ci mangeranno pure le ossa e quelli dei nostri ragazzi pur di farsi ancora forzosamente mantenere (con norme e interpretazioni assoggettanti).

Adduso Sebastiano

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