Contratto Lega-M5S: bufera sulla bozza di intesa

Bufera sul contratto di governo Lega-Cinque Stelle. Nella bozza di intesa compaiono regole “no euro”,...

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Bufera sul contratto di governo Lega-Cinque Stelle.

Nella bozza di intesa compaiono regole “no euro”, l’intenzione di togliere le sanzioni a Mosca, una richiesta alla Bce di tagliare una parte importante del debito e soprattutto un “comitato di conciliazione” parallelo al Consiglio dei ministri. Un organo consultivo e decisionale (che infatti decide con maggioranza a due terzi) non previsto oggi dall’architettura costituzionale del governo e la cui formazione per quanto “informale” rischia di innescare un conflitto istituzionale fortissimo, o, chissà, come scrive l’Huffingtonpost di ieri, magari il sorgere di un nuovo avvenire.

La bozza euroscettica M5S-Lega: via sanzioni a Mosca, Bce nel mirino

In uno dei testi del tavolo tecnico anche un gruppo di conciliazione parallelo al Consiglio dei ministri. Reddito di cittadinanza calcolato anche sulla base del patrimonio. Tornano i voucher, manette per gli evasori

ROMA – «Se riusciamo a chiudere il contratto, a mettere tutti i temi che servono, sarà una bomba», annuncia a metà pomeriggio Luigi Di Maio, poco prima di incontrare di nuovo Matteo Salvini. Nonostante i segnali di una possibile rottura, il tavolo del programma prosegue, Lega e M5S vanno avanti armati di pennarelli rossi e gialli con cui evidenziare le parti che ancora non coincidono: Europa, immigrazione, grandi opere. Ecco cosa c’è scritto nell’ultima bozza di 39 pagine.

Debito ed euro

Il passaggio più clamoroso è a poche righe dalla fine. L’obiettivo è «il congelamento e la cancellazione dei Buoni ordinari del Tesoro posseduti dalla Banca centrale europea». Scrivono gli estensori: «Alla fine del quantitative easing la Bce avrà nei suoi bilanci circa 250 miliardi di titoli. La loro cancellazione vale circa dieci punti di riduzione del debito pubblico». Di fatto il documento chiede a Mario Draghi di cancellare tutto il debito italiano che Francoforte ha acquistato negli ultimi tre anni nell’ambito del piano di allentamento monetario. Si dirà: un’ottima idea. Peccato non sia praticabile: si tratterebbe di un’aperta violazione dei Trattati europei che vietano il finanziamento monetario degli Stati. Insomma, se mai si realizzasse, la premessa all’uscita dell’Italia dall’euro. E poiché l’uscita dalla moneta unica non è prevista, il documento promette di introdurla nei Trattati stessi. Occorrono «specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica che consentano agli Stati membri di recedere dall’Unione monetaria, e di recuperare la propria sovranità monetaria ». In tarda serata il M5S si è premurato di sottolineare che il punto è stato tagliato dall’ultima versione del documento. Una smentita obbligata per evitare, stamattina, un’impennata del differenziale di rendimento fra Btp italiani e Bund tedeschi.

Lavoro 

Più ragionevole della parte sull’euro è quella dedicata al lavoro. Lega e Movimento Cinque Stelle propongono la reintroduzione dei voucher, i buoni previdenziali usati per pagare le prestazioni di colf e lavoratori stagionali, e cancellati in maniera un po’ frettolosa da Renzi per evitare il referendum proposto dalla Cgil: da allora la percentuale di lavoro nero è cresciuta in maniera esponenziale. «La cancellazione totale ha reso più complesso il ricorso al lavoro accessorio. Occorre una riforma complessiva della normativa per introdurre uno strumento agile, ma chiaro e semplice che non si presti ad abusi, attivabile per via telematica».

Comitato di conciliazione  

Posto che entrambi i «contraenti» del contratto si impegnano a «non mettere in minoranza un’altra parte in questioni che per essa sono di fondamentale importanza», nel caso sorgessero conflitti lungo la legislatura, per risolverli si prevede la creazione di un Comitato di conciliazione, composto dal premier, da Salvini, Di Maio, i capigruppo e il ministro competente, più il responsabile per l’attuazione del programma come uditore. Un unicum non previsto dalla Costituzione, incaricato anche di discutere di eventuali emergenze (dalle crisi internazionali alle calamità naturali) con poteri consultivi e decisionali a maggioranza di due terzi.

Giustizia 

Vago il capitolo dedicato al conflitto di interessi: senza indicare linee guida di una norma, ci si limita a estendere l’ipotesi di conflitto «oltre il mero interesse economico», e a voler applicare la disciplina anche «a incarichi non governativi». Ampio lo spazio dedicato alla giustizia: estensione della legittima difesa domiciliare; inasprimento delle pene per la violenza sessuale; revisione del rito abbreviato ; riforma della prescrizione; abrogazione delle norme varate dalla maggioranza di centrosinistra in questi anni volti a «conseguire effetti deflattivi in termini processuali e carcerari». Carcere «vero» per i grandi evasori.

Esteri  

Confermata l’appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Usa come alleato privilegiato, si individua però la Russia come partner economico e commerciale, a cui ritirare le sanzioni.

Reddito di cittadinanza  

Per il cavallo di battaglia del M5S sono previsti 17 miliardi, 780 euro a persona. Da notare però che l’ammontare dell’assegno sarà stabilito in base alla soglia di povertà relativa calcolata «sia per il reddito che per il patrimonio». Ancora aperta la discussione tra partiti se introdurre un termine di due anni.

Immigrazione  

Le proposte della Lega sono in giallo, a dimostrazione che sull’argomento ci sono ancora divergenze con i grillini: dalla modifica del regolamento di Dublino a un Cie per ogni regione a nuove fattispecie di reato che consentano, se commesse da un richiedente asilo, di allontanarlo dall’Italia. Previsto dal Carroccio un registro dei ministri di culto, prediche in lingua italiana, tracciabilità dei fondi per costruire moschee. Possibilità di chiudere moschee irregolari e referendum comunale su moschee e luoghi di culto.

ALESSANDRO BARBERA, FRANCESCA SCHIANCHI/lastampa

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