Progetto Badema – I.S.S. “M.P. Vitruvio” di Castellammare. Bullismo? no grazie!

Castellammare di Stabia- Progetto Badema - I.S.S. “M.P. Vitruvio” di Castellammare. Bullismo? no grazie! Ciascuno di noi può fare qualcosa per contrastare il fenomeno.

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Castellammare di Stabia- Progetto Badema – I.S.S. “M.P. Vitruvio” di Castellammare. Bullismo? no grazie! Ciascuno di noi può fare qualcosa per contrastare il fenomeno.

Progetto Badema – I.S.S. “M.P. Vitruvio” di Castellammare. Bullismo? no grazie!

Presso l’I.S.S. “M.P. Vitruvio di Castellammare di Stabia in collaborazione con il Rotaract Club di Castellammare e con l’Associazione nazionale “Bullismo no grazie”, si è svolto ierimattina 27 gennaio alle ore 10:00 un incontro formativo con gli alunni delle classi quarte e quinte dell’Istituto per il “Progetto Badema”.

L’importante iniziativa nasce per sensibilizzare i giovani alla prevenzione e al contrasto di questo preoccupante fenomeno e di tutti quei comportamenti che in ambito scolastico possono sfociare nell’indifferenza alle regole o nella percezione svalutativa di se stessi.

Referente del progetto la prof.ssa Giusy Agozzino, responsabile della sezione Rotary di Castellammare e docente membro dello Staff d’istituto. Presenti anche Maria Teresa Giugliano ed Ilaria Clemente, del direttivo Rotaract Club di Castellammare. Moderatrici Rosa Spano e Filomena di Martino.

Relatori il presidente Rotaract di Castellammare, Alessandro Baker, la psicologa e psicoterapeuta Ilaria La Mura e Fabio De Nunzio, personaggio tv famoso, del duo Fabio e Mingo di “ Striscia La Notizia ”, nonché presidente dell’associazione “Bullismo no grazie”.

Dopo i saluti della Dirigente Scolastica prof.ssa Angela Cioffi, quotidianamente impegnata nel promuovere le tante attività dell’Istituto volte a stimolare la motivazione, l’interesse, la curiosità degli alunni, prende la parola il presidente del Rotaract di Castellammare, Alessandro Baker.

Nella sua interessante introduzione, Alessandro Baker parla delle iniziative messe in campo dall’associazione a favore dei giovani, dal contrasto alle problematiche e ai disagi giovanili, alla promozione di ideali di vita come la lealtà, l’altruismo, la solidarietà.

Si passa poi a trattare dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nei loro risvolti penali, ponendo l’accento sul fatto che tali azioni sono veri e propri reati, perseguibili penalmente a seconda della gravità e della fascia di età di chi li commette.

Prende la parola Fabio Di Nunzio, il Buon Fabio di Striscia la notizia, che è un testimonial d’eccezione, in quanto egli stesso da ragazzo è stato vittima di bullismo, e gira per le scuole di tutta Italia parlando di questo problema.

Per Di Nunzio, che ha incontrato oltre 25mila alunni delle scuole italiane dalla Sicilia alla Lombardia solo nell’ultimo anno per cercare di porre un freno a questo problema, ciascuno di noi può fare qualcosa.

“Quando si suicida un ragazzo è una sconfitta per tutti. Quando parliamo di bullismo in ambito scolastico, ma anche in altri luoghi di aggregazione come palestre o parrocchie, c’è il bullo, che è la persona che vuole essere al centro dell’attenzione, e ci sono gli spettatori che con la loro risata hanno parte attiva.” – afferma Di Nunzio.

La responsabilità non è quindi soltanto del bullo, ma anche di chi assiste senza intervenire, ridendo.

Tutti devono fare la loro parte per contrastare questo fenomeno, che si manifesta con la presa in giro sistematica della stessa persona perché è troppo grassa o troppo bassa, persino per il suo cognome.

Fabio Di Nunzio racconta esperienze di ragazzi bullizzati, casi reali, come quello di una ragazza presa di mira per tre anni da due compagni di classe perché grassottella.

“La sofferenza l’aveva portata all’autolesionismo, ma fino a quel momento non aveva raccontato nulla ai genitori o agli insegnanti. Nessuno di noi si può permettere di far stare male una persona fino a questo punto!”

Di Nunzio la convince finalmente a raccontare l’accaduto prima ad un’insegnante, poi al Dirigente.

“E dal giorno dopo ha risolto tutto, è ritornata a vivere” – afferma compiaciuto.

Il presidente dell’associazione “Bullismo no grazie” sottolinea l’importanza per i ragazzi oggetto di bullismo di parlare con i propri genitori, con gli insegnanti, di avere fiducia nelle persone adulte.

“I primi difensori sono i vostri genitori. Qualsiasi cosa dovesse accadere non tenetevi tutto dentro.”

– ha ribadito, mentre i giovani presenti lo ascoltavano con attenzione.

Il bullismo si nutre infatti di silenzi e si allarga sempre di più, come una macchia scura, fino a diventare un baratro in cui i ragazzi più fragili potrebbero precipitare.

Ma il fenomeno che maggiormente preoccupa è il cyberbullismo, in quanto esce dalle mura della scuola o dei luoghi di ritrovo degli adolescenti per entrare nel Web.

Gli episodi di bullismo, come l’irrisione, l’insulto, la violenza fisica, sono fatti solo per essere ripresi e messi in rete e diventano difficilmente controllabili.

Il problema delle immagini sul web è stato trattato da remoto da Maurizio Siracusa, Ethical Hacker dell’Associazione “Bullismo no grazie”.

Siracusa, che si occupa di cybersecurity e protegge aziende e privati dal Cyberbullismo, ha informato i presenti sugli aspetti legati all’uso improprio di foto sulle piattaforme social, dove c’è una vera e propria compravendita di esse al miglior offerente.

Anche la psicologa Ilaria La Mura, nel suo intervento, ha messo in guardia i giovani dalla sconsiderata divulgazione in rete di immagini ed informazioni personali, perché i rischi legati ad un loro utilizzo illegale sono altissimi.

Un progetto importante per riflettere su un grave problema che, anche se non è nato ieri, in questi ultimi tempi sta assumendo connotazioni di così vasta portata e gravità, da meritare tutta la nostra attenzione e consapevolezza.

Adelaide Cesarano

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