(
Adnkronos) – In vista dell’avvio, a ottobre, del nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria all’ Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm), esperti situazionali, professionisti e rappresentanti del mondo della formazione si sono dati appuntamento oggi all’ateneo della Capitale per un confronto sul tema ‘Quali competenze e professionalità oggi e domani?’, quindi sul presente e sul futuro della professione odontoiatrica e sul ruolo strategico ricoperto dalla formazione universitaria. Secondo l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi) infatti oggi in Italia l’età media dei dentisti supera i 50 anni e si stima che circa 10 mila professionisti raggiungeranno la pensione nei prossimi 10 anni (fonte Centro Studi Andi): si prospetta quindi un cambio generazionale di giovani dentisti formati dalle facoltà di odontoiatria italiane.Oltre a questo, nel corso dell’evento sono emersi altri argomenti: il rischio della mancanza di professionisti, la questione demografica nazionale e l’accesso dei laureati alla professione, il confronto tra i costi e la democratizzazione delle cure, la modernità e la qualità degli studi dentistici in prospettiva, l’introduzione e l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle cure, l’Italia e l’internazionalizzazione dell’odontoiatria. “Il rinnovamento dell’odontoiatria italiana – afferma Marcella Panucci, capo di Gabinetto del ministero dell’Università e la ricerca – dipenderà anche dalla capacità di inserire nel circuito professionale i laureati in arrivo dalle università italiane.
I giovani odontoiatri italiani possono dare un forte impulso alla professione grazie a una naturale predisposizione alle nuove tecnologie e a una visione basata sull’ibridazione dei saperi, le soft skills e la comunicazione delle proprie competenze”.Il confronto, a tutto campo si è articolato in una tavola rotonda a cui hanno partecipato i rappresentanti di Andi, Aio (Associazione italiana odontoiatri) e l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo) di Roma, insieme a docenti universitari delle più importanti università e un panel di interventi verticali che hanno puntato l’attenzione sullo stato della professione nei settori dell’implanto-protesi, dell’ortodonzia, della chirurgia odontostomatologica e, ovviamente, della formazione accademica italiana in Europa. “Il nostro compito come Università Campus Bio-Medico di Roma – ha sottolineato Carlo Tosti, presidente Ucbm – è offrire un ateneo al passo con i tempi.
Nel caso dell’odontoiatria, abbiamo strutturato un nuovo corso di laurea magistrale, in partenza in autunno, che coniuga l'avanguardia nell'utilizzo delle tecnologie e dell'intelligenza artificiale, anche attraverso i laboratori del nuovo simulation center, con una solida preparazione sugli aspetti valoriali, di etica e di comunicazione con il paziente, in ottica one health". Come ha aggiunto Vincenzo Di Lazzaro, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ucbm, “l'odontoiatria italiana rappresenta una eccellenza a livello mondiale grazie all'esistenza di percorsi universitari di elevatissimo profilo.In questo contesto l’Università Campus Bio-Medico di Roma ha deciso di affiancare i prestigiosi corsi di laurea esistenti offrendo il proprio contributo formativo attraverso l’apertura di un corso di laurea in odontoiatria.
In forte sinergia con le realtà già esistenti, l’Ucbm – precisa – mette in campo un progetto formativo estremamente innovativo con contenuti di ambito tecnologico avanzato, di tipo gestionale, perché l’odontoiatra è più frequentemente un libero professionista, ma anche di ambito umanistico poiché una formazione globale del professionista rappresenta il principale obiettivo della nostra Università.Vogliamo formare odontoiatri in grado di rispondere validamente alle sfide lanciate dalle nuove tecnologie ed in grado di competere a livello globale”. Il nuovo corso di Laurea Ucbm in Odontoiatria e protesi dentaria – si legge i una nota – ha sede a Roma dove ci sono il 19% degli studenti italiani in Odontoiatria, numeri in crescita del 24% dal 2020 ad oggi.
Sono studenti che chiedono una formazione in grado di proiettarli rapidamente nel mondo del lavoro.E secondo l'ultimo rapporto Eures, quasi il 50% dei laureati in Odontoiatria sente la necessità di completare il percorso con ulteriori esperienze professionalizzanti.
L'autovalutazione sui corsi si attesta tra 8 e 8,5 per la diagnosi, preparazione teorico-scientifica e preparazione specialistica, mentre sfiora voto 7 per le tecniche innovative e le competenze organizzative e gestionali.Nello strutturare il corso di laurea l’Ateneo ha tenuto fortemente conto del ruolo delle tecnologie, di una forte preparazione pratica e di una formazione gestionale adeguata a una figura chiamata a gestire vere e proprie attività imprenditoriali. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lascia un commento