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Adnkronos) – Ore cruciali per il futuro della Striscia di Gaza. Secondo quanto riporta Al-Quds Al-Arabi, sarebbe stato raggiunto un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. In particolare, Israele ha presentato ai mediatori di Doha un piano che descrive nei dettagli la presenza israeliana nell'enclave palestinese con la richiesta di una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo di Tel Aviv. In precedenza, un'area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c'era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio. Il rapporto afferma che è stato raggiunto un accordo sulle varie aree dalle quali le Idf si ritireranno nella prima e nella seconda fase dell'accordo, sottolineando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l'attuale formulazione dell'accordo prevede il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi concordati nelle prime due fasi. Il rapporto afferma che gli argomenti ancora in discussione includono il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove verrebbero rilasciati coloro che scontano pene severe. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Secondo Al-Quds Al-Arabi, sono stati raggiunti accordi anche sulla gestione degli aiuti umanitari all'interno della Striscia. Il quotidiano israeliano Haaretz, citando una fonte anonima, ha rivelato che uno dei temi che più starebbe rallentando i negoziati di Doha, sarebbe il rifiuto ostinato, da parte di Israele, d'impegnarsi per porre fine alla guerra su Gaza dopo la seconda fase dell'accordo. La fonte ha detto che Israele proverà ad ottenere al massimo un impegno americano a “lavorare con Israele per porre fine alla guerra”, o in altre parole, una promessa americana di fare pressioni su Tel Aviv per porre fine alla guerra, senza però la condizione che Israele accetti apertamente tale impegno. Continua intanto la pressione degli Usa, con il presidente Joe Biden che ieri ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel corso del colloquio, riferisce l'ufficio del premier, "il primo ministro ha discusso con il presidente americano dei progressi nei negoziati per il rilascio dei nostri ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato che ha affidato alla squadra di negoziatori a Doha, con l'obiettivo di far avanzare il rilascio degli ostaggi", si legge. Netanyahu ha anche espresso gratitudine a Biden e al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per gli sforzi compiuti per ottenere il rilascio degli ostaggi. Da parte sua, Biden ha "sottolineato la necessità immediata" di un cessate il fuoco e di un accordo per la liberazione degli ostaggi tra Israele e Hamas. Un drone lanciato contro Israele dallo Yemen è stato intercettato poco fa dall'aeronautica militare israeliana. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, precisando che un elicottero dell'Iaf ha abbattuto il velivolo senza pilota nei pressi della comunità meridionale di Gvulot. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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