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Torre Annunziata, Don Ciro Cozzolino nuovo referente di Libera contro le Mafie

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anca ancora l’ufficialità, ma la persona che prenderà il posto dell’ex magistrato Michele Del Gaudio, dimessosi dalla guida di “Libera” per motivi di salute sarebbe stata individuata nella figura di Don Ciro Cozzolino.  Il parroco noto per la sua costante richiesta di giustizia in favore delle vittime del crollo su Rampa Nunziante, sarà il nuovo referente locale di Libera contro le Mafie.
Don Ciro al momento rappresenta l’unico papabile, avendo inoltre già formalizzato la sua candidatura in una riunione svoltasi in città alla presenza del referente regionale di “Libera”, Fabio Giuliani. Il prete che dallo scorso 7 luglio, ogni mese, nella parrocchia della Santissima Trinità di via Alfani accende il cero della giustizia “per non dimenticare mai gli otto morti sepolti sotto le macerie del palazzo killer lungo la Rampa”, rappresenta un nome forte, credibile.

Il parroco è seguitissimo anche sui social, tant’è che il suo profilo Facebook è stato appena riaperto dopo un blocco da “sovraccaricamento” di richieste di amicizia. Il volto pulito di Don Ciro sarebbe utile per rilanciare l’azione del presidio anticamorra in una Torre Annunziata «bella ma amareggiata dalla presenza delle mafie e della corruzione», come scritto in una nota dal referente di “Libera” per la città metropolitana di Napoli, Antonio D’Amore. Lunedì 7 maggio, alle ore 17, proprio nella sua chiesa di via Alfani, a due passi dal luogo simbolo dell’ultima tragedia torrese, don Ciro Cozzolino verrà eletto dai rappresentanti delle scuole e singoli cittadini iscritti a Libera come il nuovo capo del presidio dedicato a Luigi Staiano e Raffaele Pastore, imprenditori entrambi uccisi per aver detto “no” al pizzo.

Il prete, nel frattempo, non si sbilancia: «L’appuntamento è per il 7 maggio – conferma – per adesso sono soltanto candidato. Una scelta molto ponderata, sento il peso della responsabilità di un tale incarico». Incarico che rafforzerebbe la lotta di don Ciro, accanto ai parenti delle vittime, per chiedere la verità sulla tragedia di Rampa Nunziante: «Le ormai vicine e plausibili sedici richieste di rinvio a giudizio sono un passo avanti, un plauso alla velocità degli investigatori. Il vero rischio ora è quello della prescrizione, da scongiurare fin da subito. La palla passerà a breve al Tribunale: stabilisca un calendario serrato per le udienze del processo sul crollo».

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