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Adnkronos) – In Sardegna sono presenti due atenei statali: l’Università degli Studi di Cagliari, che ha un’offerta didattica articolata in 95 corsi, e l’Università degli Studi di Sassari che propone 62 corsi.I due atenei hanno sedi distaccate ad Alghero, Nuoro, Olbia ed Oristano. Secondo uno studio di CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa, elaborato a partire da dati Miur e Istat, il numero di studenti universitari sardi risulta diminuito di oltre 11 mila unità da 47.464 dell’anno accademico 2010/2011 a 35.842 dell’anno accademico 2021/2022. Parallelamente, è in crescita il numero di giovani sardi che preferiscono frequentare gli atenei di altre regioni: il 16,7% dei giovani studia fuori regione, con un aumento di 1.144 unità nell’ultimo decennio. Gli iscritti degli atenei statali per l’anno accademico 2022/2023 sono 35.868, di cui 21.789 donne, e complessivamente risultano in leggera ripresa rispetto all’anno precedente, ma il trend è in netto calo nell’ultimo decennio.
I nuovi immatricolati nei due atenei sardi sono 6.029, di cui 3.449 donne e 123 studenti stranieri. La maggioranza degli studenti segue un corso di laurea classico (23.270), 6.869 frequentano corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 5.245 laurea magistrale e 484 rientrano ancora nel vecchio ordinamento. Nell’anno accademico 2022-2023, 2.372 studenti delle facoltà dell’Isola hanno proseguito gli studi iscrivendosi a corsi post laurea, di cui 1.744 hanno scelto scuole di specializzazione, 564 dottorati di ricerca, 64 master di primo e secondo livello (dati Ustat – Miur). Gli atenei sardi hanno sempre avuto una scarsa attrattiva per gli studenti delle altre regioni italiane, ciò anche per questioni logistiche legate agli spostamenti non sempre agevoli tra la Sardegna e il resto del Paese. Ad oggi, il numero di universitari provenienti da altre regioni ha raggiunto il 2% del totale degli iscritti nell’anno accademico 2021/2022, per complessivi 731 studenti.Un numero sempre esiguo, ma oltre 5 volte superiore a quanto registrato un decennio fa quando gli studenti degli atenei sardi residenti in altre regioni erano solo 210, pari allo 0,4% del totale. Dando uno sguardo alla distribuzione degli universitari per regione, secondo i dati Miur Università, la Sardegna ha un rapporto tra numero di universitari iscritti e popolazione regionale complessiva pari al 2,36%, superiore ad alcune grandi regioni come Veneto (2,20%), Sicilia (2,17%) e Puglia (2,04%), ma lontano dalle prime tre: Lazio con il 4,54%, Campania (3,87%), Emilia-Romagna (3,57%). Secondo Almalaurea, il consorzio interuniversitario che rappresenta 81 atenei, nel 2022 i neolaureati dell’Università degli Studi di Cagliari sono stati 3.715, in crescita rispetto al 2021 quando furono 3.637, il 60% del totale è donna.
L’età media dei laureati è 27 anni e un voto medio di laurea di 104,6/110. A un anno dalla laurea, il 51,5% tra coloto che ha cercato un lavoro risulta occupato, il 28,9% non cerca lavoro ma è impegnato in un corso post laurea o in un praticantato.Da segnalare che nel post laurea il 34,3% non lavora e non cerca alcuna occupazione, mentre il tasso di disoccupazione tra i neolaureati è al 16,2%. All’Università degli Studi di Sassari, i laureati nel 2022 sono stati 2.288, nel 2021 furono 2.289, con una predominanza femminile (67,2%).
L’età media (27,2 anni) e il voto di laurea (104,5/110) sono praticamente identici a quelli dell’altro ateneo statale sardo.Leggermente inferiore invece il tasso di occupazione (50,3%), mentre il 27,4% segue un corso post laurea o un praticantato.
Il tasso di disoccupazione è al 18,6% oltre due punti e mezzo superiore al dato di Cagliari. Con riferimento al mercato del lavoro il contesto economico sardo non è particolarmente favorevole all’inserimento dei giovani laureati.Infatti, secondo l’Istat, sul totale della popolazione residente occupata nell’anno 2022, solo il 22,1% possedeva un titolo di studio accademico. Un dato di oltre due punti sotto la media nazionale del 24,3% che a sua volta è quasi la metà di alcuni grandi Paesi europei come Francia (45,7%) e Spagna, dove i laureati sono rispettivamente il 45,7% e il 46,4% della forza lavoro. Al contrario la Regione ha il tasso di occupazione più elevato di persone senza alcun titolo di studio, con licenzia media o elementare, pari al 38,3% dei residenti occupati, mentre la media italiana è al 29,5%. Negli atenei della Sardegna nel 2022, secondo i dati Ustat, il portale dell’Università e della Ricerca dedicato ai dati sul mondo dell’Università, il numero dei docenti, compresi i ricercatori, è di 2.176, di cui 1.300 sono di ruolo. La presenza femminile tra docenti e ricercatori è di 902 unità, che corrispone a circa il 41,5%, tra i docenti di ruolo le donne sono 494 su 1.300 ovvero il 38%.
La percentuale di ricercatrici a tempo determinato sale invece al 44% e quella relativa alle titolari di assegni di ricerca supera il 50%. Il personale non docente è composto da 1.440 persone, di cui 872 sono donne, una percentuale superiore al 60% del totale degli impiegati universitari.Principalmente si tratta di tecnici amministrativi a tempo indeterminato (1.373). Nell’anno accademico 2021-2022 nei due atenei della Sardegna, ogni studente, esclusi quelli esonerati o finanziati da enti esterni, paga in media 1.026 euro di tasse universitarie.
In compenso sono ben 17.787 gli studenti che possono beneficiare dell’esonero totale dal versamento dei contributi.Oltre 9 mila sono le borse di studio regionali assegnate. Entrando nel dettaglio, all’Università degli Studi di Cagliari la contribuzione media è più elevata rispetto all’Università degli Studi di Sassari, 1.134 euro la prima, 830 la seconda.
Il numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse universitarie è 11.797 a Cagliari, 5.990 a Sassari. In tema di borse di studio regionali assegnate per ateneo, all’Università degli Studi di Cagliari ne hanno potuto usufruire 5.944 studenti iscritti a corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico, 3.130 all’Università degli Studi di Sassari. Tra le attività di sostegno e promozione dell’istruzione universitaria sull’Isola, per l’anno accademico 2023-2024 la Regione ha stanziato fondi per 7,8 milioni di euro per le sedi universitarie distaccate di Alghero, Nuoro, Olbia e Oristano che rappresentano un fondamentale presidio di formazione sul territorio. Per l’anno accademico 2024/2025 è previsto l’avviamento di due nuovi dipartimenti: Ingegneria nella sede di Sassari che accorpa due corsi di laurea già attivati – Ingegneria Informatica e Ingegneria Industriale – e Innovazione nella sede distaccata di Olbia, che offrirà corsi inerenti l’Innovazione nella progettazione e sviluppo territoriale. Di recente è stato sottoscritto un importante accordo tra l’Università degli Studi di Cagliari e il Consorzio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, focalizzato su attività di ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e finalizzato a promuovere nuove iniziative didattiche e formative, oltre che a fornire servizi di supporto alle attività di gestione del territorio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)