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Castellammare di Stabia

Studentessa 18enne stuprata da 4 giovani, arrestati

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La studentessa di 18 anni era stata invitata ad una festa in una abitazione di Tre Fontane, a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Si trattava invece di una trappola per violentarla.

Questa mattina, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata, sono stati arrestati dai Carabinieri Compagnia di Mazara del Vallo (TP) quattro ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Due sono finiti in carcere e due ai domiciliari.

L

’ACCUSA

Pesante l’accusa contestata dal Giudice delle Indagini Preliminari di Marsala che ha accolto la ricostruzione della Procura diretta da Vincenzo Pantaleo: violenza sessuale di gruppo aggravata.

LE INDAGINI

Le indagini sono iniziate l’8 febbraio scorso, quando la vittima si è presentata dai Carabinieri per presentare denuncia. La ragazza ha raccontato di essere stata invitata a una festa in una casa di conoscenti. Rassicurata dalla presenza di due suoi amici di vecchia data (oggi agli arresti domiciliari) e ingannata dagli altri due (attualmente in carcere) poiché convinta che ci sarebbero state altre ragazze, la diciottenne ha accettato di partecipare a quella che sarebbe dovuta essere una semplice serata tra amici.

Al suo arrivo la vittima avrebbe, però, trovato solo i quattro arrestati. Dopo alcuni momenti trascorsi tra musica e alcol la giovane avrebbe avuto un rapporto sessuale con uno di loro in una stanza al piano superiore dell’abitazione. Ma il giovane avrebbe chiamato gli amici. La vittima ha raccontato di aver iniziato ad urlare, di essersi ribellata, ma i quattro l’avrebbero violentata procurandole lividi e contusioni in tutto il corpo. Secondo il racconto fatto ai militari, mentre lei implorava di fermarsi i quattro ridevano. Subito dopo la denuncia sono partite le indagini e sono state disposte intercettazioni telefoniche e ambientali.

“Il giorno della denuncia sono subito iniziate le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo – esplicita un comunicato dell’Arma – attraverso l’attivazione di intercettazioni telefoniche e ambientali, sono stati anche sequestrati gli smartphone degli indagati, tutto questo ha consentito di raccogliere molteplici elementi di prova”.

“Mi avevano rassicurato che alla festa ci sarebbero stati degli amici e soprattutto altre ragazze – ha raccontato la giovane nella sua denuncia – ma era una trappola”. Sul corpo della vittima, i medici hanno trovato lividi e contusioni. “Ho provato a divincolarmi, a urlare. Ma non è servito a nulla”.

GLI ARRESTI

Il Gip ha disposto gli arresti per i quattro indagati sostenendo l’esistenza del pericolo di inquinamento probatorio e “l’alta probabilità di reiterazione del reato per la pericolosità sociale e la personalità” dei ragazzi coinvolti.

Adduso Sebastiano

(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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