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Sorrento, dopo il no alle unioni civili l’Arcigay prepara una manifestazione in città

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orrento, la vicenda del no alle unioni civili presso il Chiostro di San Francesco, ha destato molto scalpore. L’Arcigay Napoli, ha più volte fatto un appello al Sindaco Cuomo della città, invitandolo a non farsi toccare, in qualità di istituzione laica, dal “bigottismo” della chiesa. Parole forti e decise, che hanno portato l’associazione, visto che l’appello non è andato a buon fine, ad organizzare in città una manifestazione.

 

La vicenda rischia di finire in tribunale, in quanto i due ragazzi coinvolti, Vincenzo D’Andrea e il suo compagno Beto, sono intenzionati a muoversi per via legali. Nel frattempo l’associazione Arcigay di Napoli dichiara sulla sua pagina ufficiale: “A #Sorrento il Sindaco vieta una #unionecivile tra due uomini nel chiostro di San Francesco di proprietà Comunale (Luogo destinato a matrimoni civili anche tra divorziati, ma eterosessuali) per non offendere la chiesa. L’azione è chiaramente #omofobica simbolo nel 2018 di sottomissione di Istituzioni laiche ad idee e sentimenti ecclesiastico/religiosi.” E invita allo stesso tempo  i propri iscritti a “fare domanda per celebrale la loro unione civile nel Chiostro di San Francesco a Sorrento

intanto sulla questione si è espresso anche il PD di Sorrento. In una nota si legge: “Ancora una volta Sorrento alla ribalta nazionale grazie all’amministrazione comunale. E ancora una volta c’è da vergognarsi. In questo caso è il sindaco ad aver negato il diritto a una giovane coppia a unirsi civilmente all’interno del Chiostro di San Francesco, luogo nella disponibilità del Comune di Sorrento e già utilizzato per cerimonie civili. Siamo di fronte a una grave discriminazione nonché a una violazione di una legge dello Stato. Le unioni civili sono una recente conquista di civiltà per il nostro Paese e riconoscono importanti diritti a tutti i cittadini senza discriminazioni. Chiediamo a gran voce al sindaco un ripensamento sulla decisione assunta, riconoscendo un diritto e ristabilendo il rispetto della legge”.


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