Smart Working: Uffici green, ecco come ripensare il lavoro

La routine lavorativa di molti italiani si è modificata in questi mesi all’insegna dello smart...

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La routine lavorativa di molti italiani si è modificata in questi mesi all’insegna dello smart working, poco ma sicuro. E se oggi alcuni di questi hanno ripreso il classico tram tram quotidiano, per una grande maggioranza, invece, le aziende hanno deciso di mantenere attiva questa nuova modalità di lavoro.

Ripensare gli uffici in smart working

Da questa nuova concezione del lavoro svolto all’interno degli spazi domestici, nasce anche l’esigenza di ripensare i nuovi ambienti lavorativi. La prima tra le varie caratteristiche degli uffici di domani sarà la sostenibilità, anche il luogo di lavoro contribuirà quindi alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Per fare questo basterà partire dal profilo energetico: sul web si possono trovare offerte per la luce con un impatto ambientale minimo, che sono anche in grado di sostenere la diminuzione dell’inquinamento. Necessario in tal senso sarà anche cambiare le abitudini fino ad ora consolidate, a partire dall’illuminazione, che dovrà essere aggiornata con la tecnologia led, o ripensando gli stessi spazi, magari riducendo drasticamente il numero di postazioni per far fronte allo smart working dei dipendenti. Occorrerà poi un uso più consapevole sia del riscaldamento che del climatizzatore, evitando i classici abusi. Infine, non meno importanti, sono gli eccessivi sprechi di carta, lo sbagliato utilizzo della plastica monouso, e l’accurata differenziare dei rifiuti. Meno persone in ufficio, ma con maggiori responsabilità. Da considerare poi che un efficiente uso di politiche ecofriendly aiuterà non solo il pianeta, ma anche l’immagine e la reputazione della propria attività.

Lo smart working è il futuro aziendale?

Inteso anche come un approccio manageriale, basato sulla restituzione di una certa flessibilità e autonomia ai dipendenti, lo smart working potrebbe essere la vera modalità di lavoro per il futuro. Spetterà quindi al lavoratore la scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare. Questo non solo sarà una sfida per le proprie capacità organizzative in riferimento ai risultati da ottenere, ma rappresenterà anche la responsabilità nel proprio piccolo, di disporre di spazi lavorativi green. Quindi un’indispensabile attenzione alla riduzione degli sprechi, al riciclo e al riutilizzo di materiali. In primis occorre evitare l’eccessivo dispendio energetico, posizionando il proprio spazio di lavoro in un ambiente luminoso, così da sfruttare il più possibile la luce naturale del sole.

Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta anche al riciclo, disponendo gli appositi cestini per la divisione dei rifiuti. Sempre fondamentale è un’attenta gestione della carta, da non preferire mai rispetto all’utilizzo di scritture informatiche. Buona norma sarà poi quella di accendere vari dispositivi utili al supporto del lavoro solo quando effettivamente necessari, e utilizzare fonti di luce a risparmio energetico. Seguendo la scia di Google, che ha dato la possibilità ai suoi dipendenti di lavorare da casa fino al 2021, se lo smart working rappresenterà il futuro per un grande numero di lavoratori, questo influirà positivamente sull’inquinamento, riducendo il traffico e facilitando una mobilità più controllata. Ma tale metodo creerà anche una responsabilità personale del dipendente, che dovrà spendersi per adottare un sistema di abitudini lavorative efficaci e soprattutto ecologiche.

Photo by Scott Graham on Unsplash

Categoria: L’esperto

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