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Scossa intensa nella notte di 4.8 nel catanese e avvertita nella Sicilia Orientale VIDEO

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Scossa alle ore 3:18 di 4.8 con origine a Via Grande paese della provincia di Catania interrompendo in alcune zone l’energia elettrica.

Ci sarebbero stati danni ad abitazioni e alcuni feriti. Alcune famiglie a scopo precauzionale hanno lasciato le loro case. Le più colpite sono state la frazione Fleri, Pisano e Sarro del comune di Zafferana Etnea, Santa Maria la Stella una frazione divisa tra i comuni di Aci Sant’Antonio ed Acireale e i paesi di Viagrande, Laviniano, Santa Venerina e Aci Sant’Antonio. Nella frazione Fleri c’è stato anche un parziale crollo del campanile della Chiesa Antica. A Santa Venerina una statua posta sulla facciata della Chiesa Madre è caduta al suolo.

È stato anche chiuso in via precauzionale al traffico un tratto dell’autostrada Catania-Messina in quanto la A/18 presenta lesioni sospette sull’asfalto createsi dopo la scossa. Il blocco si registra tra i caselli di Acireale e Giarre. L’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità del tratto autostradale al momento chiuso al traffico.

La scossa, percepita principalmente come ondulatoria, è stata chiaramente avvertita in una vasta area Jonica, tra Siracusa e Messina. Secondo i rilevamenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a solo 1 km di profondità. Si sono susseguite altre scosse di minore intensità e sempre nella zona Etnea, a Ragalna 2,5 e Zafferana 2,7.

Com’è noto, dalla vigilia di Natale l’Etna è improvvisamente entrata in attività con intense esplosioni e fuoriuscita di lava che si è riversata nella Valle del Bove. E ieri giorno di Natale anche lo Stromboli alle Eolie ha eruttato.

I due fenomeni non dovrebbero tuttavia essere collegati. Poiché l’Etna sarebbe alimentata dalla faglia Ibleo-maltese a Sud nello Stretto di Sicilia, che è una sorta di grande spaccatura nella crosta terrestre che dall’isola di Malta risale verso le coste sud-orientali siciliane e il versante orientali degli Iblei che rappresenterebbero il blocco rialzato di questa importante struttura sismogenetica.

Mentre, come tutto l’arcipelago delle isole Eolie in cui c’è anche l’isola di Vulcano che è attivo seppure non come lo Stromboli, lo Stromboli deve la sua alimentazione esplosiva e peculiare, tanto da qualificarsi quest’ultima come stromboliana, ad un sistema vulcanico determinato dalla subduzione (in geologia, processo detto anche di sottoscorrimento) della litosfera oceanica (l’involucro solido più esterno della Terra, dello spessore di circa 70-100 km quando oceanica e 200 km la continentale, suddivisi entrambi nel globo in una decina di placche tettoniche, dette anche “zolle tettoniche” principali e di varia forma e dimensione, a loro volta suddivise in molto più numerose altre micro placche e tutte si possono paragonare a mega e micro zattere che “galleggiano” in equilibrio isostatico quindi vincolate l’una all’altra, sullo strato immediatamente sottostante del mantello superiore, l’astenosfera che è il sottile strato fluido-viscoso, situato al disotto della crosta terrestre, ad una profondità compresa tra 100 e 300 km).

Sicché dietro la spinta della grande placca africana (una delle 12 grandi placche in cui è diviso il globo terracqueo, che analogamente a quasi tutte le placche maggiori, comprende sia sezioni di crosta continentale che di crosta oceanica) la litosfera s’incunea sotto l’altrettanta estesa continentale Euroasiatica (che comprende gran parte dell’Eurasia con l’esclusione del subcontinente indiano, della penisola arabica e della parte nordorientale della Siberia) e nella fattispecie sotto la Calabria, determinandone la fusione con liberazione di magma che, giunto in superficie nel tirreno, forma un arco insulare, appunto l’arco Eoliano lungo 200 km e composto, oltre che dalle sette isole vulcaniche emerse, tra cui c’è anche lo il vulcano Stromboli, anche dai monti sottomarini Alcione, Lametini, Palinuro, Glabro, Marsili (noto immenso vulcano attivo sottomarino), Sisifo, Eolo, Enarete.

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’Immagine di copertina è tratta dal sito dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).

Adduso Sebastiano


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